Il Secolo XIX oggi in edicola analizza il doppio fronte di casa Spezia al termine del mercato. Da un lato il bilancio, cui i Platek hanno guardato in maniera decisamente importante dopo la maxi sessione dell’estate scorsa, dall’altro l’elemento tecnico, con la rosa che è rimasta incompleta, anche conteggiando gli infortuni.
Boccata d’ossigeno
I dati del 2021 identificavano un rosso di -16, mentre quello previsionale dello scorso giugno era di -17. Inevitabile che i Platek tirino il freno a mano. Il mercato appena concluso ha certamente contribuito a risanare le finanze: 5,7 milioni più bonus per Antiste, 3 più 1 di bonus per Maggiore, 2,3 per Provedel più altre uscite minori. Quasi 15 milioni di incassi, cui fanno da contraltare i riscatti di Agudelo (2,5), Bourabia (1) e Reca (2) a inizio sessione, più i 3 elargiti alla Fiorentina per Dragowski. Gli altri acquisti sono prestiti (Caldara, Maldini, Ampadu), Ekdal arrivato da svincolato, Kovalenko ha un riscatto obbligato ma solo in caso di salvezza. Non è in dubbio la boccata d’ossigeno finanziaria, ma a rimetterci potrebbe essere il comparto tecnico.
Squadra incompleta?
Il quotidiano sottolinea come la situazione sia tutt’altro che rosea per quanto riguarda l’organico a disposizione di Gotti. Ad oggi lo Spezia è la squadra che ha utilizzato meno giocatori in A, 19. Quattro di questi hanno giocato soltanto scampoli di partita, mentre uno (Holm) poco più. 25 calciatori in rosa più Nguiamba, che ha tre portieri ma anche quattro giocatori al momento non al meglio: Amian e Ferrer che avranno ancora uno stop prolungato e Maldini e Verde che comunque non stanno bene. A conti fatti, Gotti può contare su circa 15 elementi fissi, senza cambi nei ruoli. Bastoni e Agudelo, mancini, sono a destra, Reca non ha un sostituto di ruolo, in avanti manca un vice Nzola. E, a questo punto, fortuna che da novembre c’è la pausa, magari aiuterà ad arrivare al meglio a gennaio pensando a qualche soluzione.
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