Il caro energia impone di correre ai ripari, anche al calcio. In un mondo in cui alle latitudini del pallone è tutto più o meno concesso e scivola tutto, compresi i buchi di bilanci, potrebbe però davvero influire la crisi di bollette e consumi. Dai vertici del calcio non sono fin qui arrivate prese di posizioni, ma come scrive il Corriere Dello Sport qualcosa andrà fatto. Le più penalizzate saranno certamente le serie inferiori, ma anche i cosiddetti grandi potrebbero presto avere a che fare con qualche variazione.
Cambiano gli orari?
Il quotidiano spiega come il presidente della Lega A Casini avesse annunciato che sarebbero stati ridotti i tempi di accensione delle luci degli stadi, con un tetto massimo di quattro ore. Per le partite dalle 12.30 alle 18.00 è stato ridotto da 90 a 60 minuti prima della partita il momento di piena accensione. Sulle pagine del giornale Roberto Perrone ha due proposte, una estrema e una meno. La prima: tutti in campo alle 13.30 di domenica, forse troppo anche per le televisioni. La seconda: si potrebbe pensare a due partite alle 12.30, altre alle 14.30 e una alle 16.30. Il sabato e la domenica con questi orari e un anticipo al venerdì e un posticipo al lunedì, magari sempre alle 14.30. Vorrebbe dire rinunciare alla serata delle 20.45, ma il calcio potrebbe anche fare dei sacrifici.