Sulle colonne de Il Secolo XIX oggi in edicola troviamo un’intervista all’ex aquilotto Fabio Tricarico, che analizza la situazione dello Spezia durante la pausa dal campionato. Il centrocampista ha vestito la maglia bianca in due occasioni: 32 presenze e 4 reti nel 1994/’95 e nel biennio 2003-2005, con 59 presenze. Oggi ha un lavoro da scout per l’Empoli, una delle società più interessanti del nostro calcio a livello di giovani talenti. “Sono bravi a valorizzarli, ma anche a dare spazio a giocatori maturi (vedi Caputo) con l’obiettivo di autofinanziarsi” spiega.
Modello… Spezia
Anche il club di Via Melara vuole intraprendere quella strada e Tricarico ne è sicuro: “Lo Spezia è una piazza simile a quella di Empoli, ha bisogno di guadagnare con plus-valenze e giovani, ma non è facile trovare giocatori di prospettiva“. Ma intanto c’è il campo, prima di tutto: “Ho visto giocare gli aquilotti, sono una squadra tosta e gli 8 punti in 7 gare lo dimostrano. Anche contro le big ha fatto quel che doveva fare. Mi piace lo spirito di squadra, tutti si aiutano ed è importante” spiega. D’altronde, il lavoro di Gotti si vede e a Udine ha già fatto molto bene, nonostante qualche mancanza in attacco. Ma tutto sommato Tricarico promuove l’operato di Gyasi e Nzola.
Passato e presente
Poi c’è spazio per qualche ricordo, soprattutto legato alla maglia bianca e alla Coppa Italia conquistata in Serie C con Onofri in panchina. A fine carriera, Tricarico passò anche da Monza, una delle mine vaganti di questo campionato: “La vittoria con la Juve può essere un boomerang per una squadra in costruzione. Se lo Spezia lo affronterà con spirito battagliero potrà portare a casa punti, altrimenti potrebbe rischiare” la sua disamina.