Lunga intervista oggi sulle pagine de Il Secolo XIX a Kevin Agudelo, folletto delle Aquile al servizio di Gotti. Per il colombiano è il terzo anno in maglia bianca fra prestiti e riscatti, per un percorso che – anche a detta sua – lo ha visto migliorare sensibilmente. “Posso fare ancora meglio – svela – ho ancora alcuni difetti sui quali sto lavorando ma sono cresciuto molto calcisticamente“. Di certo tecnica, esplosività ed entusiasmo non gli mancano.
Uomo ovunque
Anche perché praticamente nelle sue stagione allo Spezia ha giocato ovunque: esterno, mezzala, anche punta: “Ora voglio raccogliere tutto ciò che ho imparato per trasferirle nel nuovo ruolo che sto facendo“. E in effetti il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 non è cosa da poco, con maggiori compiti di copertura ma anche possibilità di fare break a centrocampo. “Modulo nuovo, idee nuove e compagni nuovi. Il mister si sta spendendo molto per farci assimilare le sue idee. Sono nuove, ma la voglia di far bene è sempre la stessa” chiosa il numero 33. Come Gyasi spesso e volentieri anche Agudelo cambia posizione: “Penso che servirà un po’ di tempo per interpretare al meglio le direttive, ma ce la metto tutta“.
Freccia in alto
Il sudamericano spiega poi in cosa consista il suo prossimo percorso di crescita: “Devo migliorare nella concentrazione nel momento decisivo dell’azione. Per esempio a Napoli ho sbagliato qualche appoggio di troppo e questo può creare situazioni pericolose. Devo migliorare sul momento decisivo, scegliendo se tirare o passare, senza essere impacciato“. Ma intanto si gode gli 8 punti in classifica: “Siamo partiti bene, abbiamo fatto vedere anche cose buone contro le grandi e fatto punti importanti. Dobbiamo però crescere ancora molto perché le idee sono ottime“. Al netto, purtroppo di diverse assenze, cui si è aggiunta quella di Kovalenko, è quella di Verde a pesare di più: “Per noi è fondamentale, lo sento spesso e sono ottimista di rivederlo presto in gruppo. Siamo grandi amici anche fuori dal campo” racconta. Ma c’è spazio anche per una curiosità: come mai non batte le punizioni e i corner? “Gli angoli non sono il mio forte, per le punizioni decidiamo in allenamento, io mi cimento ma poi in partita batte chi se la sente. Forse dovrei chiedere il pallone, magari quando vinciamo…” sorride.
I nuovi
In chiusura, non mancano riferimenti ai nuovi arrivati di casa Spezia, che per certi versi sembrano già quasi veterani. Soprattutto Holm ed Ellertsson si sono messi in luce: “Mi hanno sorpreso, hanno grandi qualità. Lo svedese ha passo, cross, spinge e non si stanca mai. Ci dà una mano sul gioco aereo e ha grande personalità nonostante sia molto giovane“. Anche per l’islandese Agudelo spende parole importanti: “Quando entra ha una voglia gigante di mostrare le sue qualità. Gli piace lavorare il pallone, vuole sempre attaccare nell’uno contro uno“. Ma intanto c’è un obiettivo: “Il gol? Personalmente non mi preoccupa non aver segnato, anche perché non gioco punta. Ma magari all’Olimpico… chissà“. Appuntamento, dunque, già fissato.