La Gazzetta Dello Sport dedica oggi un approfondimento a Emmanuel Gyasi, capitano dello Spezia e fra gli inamovibili nello scacchiere di Gotti. È uno degli uomini simbolo della formazione aquilotta e ha giocato praticamente in tutti i ruoli in questi anni, rendendo sempre in maniera egregia. I tifosi bianchi lo ricordano anche per i gol pesanti (6 totali l’anno scorso): quello di San Siro che gelò il Milan dell’anno scorso su tutti, ma anche il sigillo a Udine che consegnò la matematica salvezza resta indimenticabile. Da allora, però, l’attaccante ghanese è rimasto senza esultanza: niente gol né assist in queste prime sette partite giocate. Nonostante questo, il capitano sta pensando solo al bene della squadra, come lui stesso ha raccontato qualche giorno fa.
Senza fretta
“Non è un assillo, anche se il gol accrescerebbe il suo valore“. Era stato chiaro il procuratore dell’attaccante Alessandro Benini nell’intervista concessa ai nostri microfoni, il tutto nell’ottica di un Mondiale che inizierà fra poco più di un mese e che potrebbe vedere anche Gyasi protagonista. Nei 579′ fin qui giocati (leggi il nostro focus), è giusto precisare che difficilmente l’11 è sceso sotto la sufficienza e un paio di fattori stanno incidendo. Innanzitutto il fatto che nelle prime giornate sia stato arretrato da quinto di destra a centrocampo e poi l’impegno sempre maggiore nella fase difensiva, che gli toglie spazio quando si tratta di attaccare. In più, ad oggi va migliorata l’intesa con Nzola, ma anche la fascia da capitano potrebbe rappresentare una pressione non da poco. Una cosa è certa: la piazza lo aspetta e non vede l’ora di esultare ancora con lui.