È andato in scena ieri il primo round del processo sul cosiddetto Nigerian System, in riferimento all’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione protrattasi fra il 2013 e il 2017. Il Secolo XIX riparte dalla vicenda, iniziata in realtà per tutt’altro motivo, sospetti di doping poi non confermati. Il tutto virò su altro. Queste le deposizioni di Girolamo Ascione, ex capo della Squadra Mobile della Spezia, colui che ha scoperto tutto il sistema. Con le conseguenze che tutti conosciamo, fra acquisto dei Platek e blocco FIFA del mercato.
Ex dirigenti
Fra gli imputati figurano anche due ex dirigenti dello Spezia: Luigi Micheli (ex AD) (oggi al Brescia), Claudio Vinazzani (ex responsabile del settore giovanile), Renzo Gobbo (allenatore Accademia Abuja) e Roberto Sannino (tutore italiano dei baby calciatori). Fra gli ascoltati ieri anche il poliziotto Luigi Carofiglio, che ha descritto il quadro degli accertamenti eseguiti nell’inchiesta. Il processo riprenderà il 13 ottobre e ci saranno anche testimoni di livello: l’ex patron Volpi con il braccio destro Fiorani (le loro posizioni sono state archiviate), ma anche David Okereke (oggi alla Cremonese) e il DG dell’Atalanta Marino.
“Io non c’ero”
Anche La Nazione dà ampio spazio alla vicenda, aggiungendo alcuni dettagli interessanti. Dopo la ricostruzione delle indagini e le deposizioni di Ascione e Carofiglio, ecco il primo colpo di scena legato all’ex AD Micheli. L’avvocato Fenoglio, che difende il dirigente, ha dimostrato che in occasione dell’arrivo di Nura e Sadiq allo Spezia, Micheli non era neppure dirigente delle Aquile ma fosse ancora tesserato per il Grosseto. L’accusa cita poi la firma del segretario generale, incarico che mai ha ricoperto. Appuntamento allora al 13 ottobre per il secondo round.