La bella storia di Julius Beck, oggi il più giovane in assoluto a esordire in questo campionato campionato di Serie A, è stata decisamente celebrata in Danimarca, Paese di provenienza del centrocampista. Il giocatore aquilotto, ad appena 17 anni, ha giocato 9′ contro la Lazio all’Olimpico, in un palcoscenico decisamente difficile ed è – ovviamente – il danese più giovane di sempre a giocare nel massimo campionato italiano.
Gioia e ambizione
Beck, proprio a poche ore dall’indimenticabile pomeriggio, ha rivelato al portale scandinavo Tipsbladet le sue sensazioni: “Sono incredibilmente felice per il debutto, peccato per la sconfitta. Personalmente per me la cosa più importante era la fiducia di poter entrare. Ho provato al A ed un altro passo” racconta. Un po’ incredulo quando Gotti ha scelto di mandarlo in campo, è subito scattato in panchina senza avere nemmeno il tempo di pensarci troppo. Beck è stabilmente in rosa da qualche tempo ed è ormai pienamente integrato: “Sono bravi compagni di squadra oltre che ottimi giocatori“.
Che campioni
Inevitabile, poi, rimanere a bocca aperta di fronte ad avversari del calibro di Immobile o Milinkovic-Savic: “La Lazio è stato un avversario molto difficile, è stato pazzesco affrontare questi due, così come Romagnoli, tutti elementi che vedo in tv. Ci ho però pensato solo dopo, in campo non ci ho pensato” spiega. Poi continua: “Il livello è alto e ci sono giocatori di talento. È certamente diverso rispetto alla Superligaen danese, che pur era un ottimo campionato. Ma in Italia mi sono sviluppato molto come giocatore“.
Brucia le tappe
Beck ha certamente vissuto un esordio precoce, ma lui non si sente un predestinato: “Lo ritengo naturale, visto che da tempo mi alleno con la squadra e sono stato anche in panchina. Ero preparato al mio esordio: ci ho sempre sperato e ho lavorato sodo per ottenerlo, quindi non viene dal nulla. Ora spero di giocare ancora e questo mi dà una motivazione ulteriore“. Del resto Beck non è più un giocatore della Primavera, con l’obiettivo di aumentare il più possibile i suoi minuti in Serie A.
Sintonia
Ad oggi Beck ha trovato anche stabilità in città, visto che la sorella e il fidanzato si sono trasferiti da lui e si divertono molto insieme. Per lui c’è anche più calma e sicurezza. “Il club crede in me, sono orgoglioso di essere il più giovane danese in A e di giocare in una buona squadra come lo Spezia. Significa molto il debutto, perché vivere lontano da casa è un sacrificio grande, così come lasciare la famiglia”. Insomma, un processo di maturazione importante per il centrocampista, che ora intende tornare presto in campo e poi dimostrare che la possibilità datagli sia stata ben riposta.
NON SOLO BECK, LO SPEZIA CON I GIOVANI CI SA FARE
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