Il Secolo XIX dedica oggi un approfondimento a Patrick Ciurria, talento esterno offensivo del Monza che domenica ritroverà da avversario la sua ex squadra, quella che di fatto gli ha permesso di esordire fra i grandi. Era partito da un prestito senza impegno con un talento di base mai espresso, fino ad arrivare alla Serie A e pure al sogno di una convocazione in azzurro. È una delle tante storie che il calcio regala e che lo Spezia ritroverà proprio domenica all’U-Power Stadium.
Legame forte
Nonostante siano passati tanti anni dalla sua militanza nel Golfo, il legame è ancora ben saldo, tanto che difficilmente in caso di gol ci saranno esultanze. Le sue qualità, però, sono state frenate da scelte opinabili, che ne hanno diminuito il prezzo, tanto che il club aquilotto lo regalò al Pordenone, giusto per non lasciare andare il ragazzo da svincolato. Il Fante, come lo chiamavano nel Golfo, ha messo insieme 32 partite e un gol con la maglia bianca addosso, contro il Vicenza, nella prima e importantissima vittoria della squadra di Di Carlo nel 2015. Era arrivato giovanissimo dal Castellarano e in Liguria si era ben ambientato, raccogliendo tanto affetto e amicizie.
L’ascesa
Al Pordenone Ciurria ha disputato ottimi campionati: 149 presenze e 23 reti, con anche 29 assist. Niente male. Poi il Monza, con cui ha giocato 46 partite segnando 5 volte ma anche sfornando 10 assist. Quindi il sogno Serie A, con prima Stroppa e poi Palladino che gli regalano la titolarità. Lui ripaga la fiducia e proprio pochi giorni fa ecco un altro assist con la Sampdoria. Sarà perciò importante contrapporgli dalla sua parte un giocatore che si sappia opporre a questo nuovo volto della massima serie con grande efficacia. Con Palladino è stato infatti decisivo sia contro la Juve che contro la Samp. Sarà uno dei grattacapi di Gotti.