La Nazione analizza le prossime fatiche dello Spezia, ancora tre prima della sosta mondiale. L’obiettivo è sempre quello sbandierato da tempo: tenere duro e portare a casa più punti possibili, per arrivare con un morale positivo alla fatidica pausa e cominciare in serenità a programmare la seconda parte di stagione. Macia e il suo collaboratore Melissano stanno valutando i profili giusti per il mercato invernale, con quattro possibili acquisti. Anche perché – lo dicono i numeri – fin qui Gotti ha utilizzato soltanto i fedelissimi: non per particolari preferenze, ma proprio perché la coperta è cortissima.
Certezze
Nella rosa dei 28 giocatori a disposizione (due dei quali i portieri Zoet e Zovko) e con quattro giovanissimi quasi mai utilizzati (Beck, Sanca Nguiamba e Sher), restano nei fatti 22 elementi impiegabili. Al netto, ovviamente degli infortuni, che hanno colpito anche Verde, Maldini, Ferrer, effettivi chiave. Se aggiungiamo che alcuni degli altri come Ellertsson, Strele c e Sala hanno visto pochissimo il campo, il novero dei fedelissimi si restringe a sedici elementi, addirittura ridotta a quattordici con gli stop di Bastoni e Kovalenko. Un gruppo giocoforza ridottissimo, che ha limitato anche le scelte e le idee del tecnico Luca Gotti, ancora confermato in panchina.
Ridottissimi
Il quotidiano stila poi la lista di coloro che hanno trovato maggior fortuna in un inizio travagliato, partendo da chi ha giocato di più: Dragowski, Nzola (1080’), Kiwior, Nikolaou, Bourabia, Gyasi, Holm, Agudelo, Bastoni, Reca, Ampadu, Caldara, Kovalenko, Ekdal, Hristov, Amian (229’). Le poche alternative a disposizione non hanno certamente giocato a favore della squadra e la prova è (anche) nel calo di rendimento nei secondi tempi della squadra, specie nel momento delle sostituzioni. Secondo quanto si legge, si sta un po’ ripetendo quanto visto nello scorso campionato quando Motta si affidò allo zoccolo duro dei giocatori, per necessità o per scelta. Vedremo se un mercato accelerato potrà essere di rimedio.