Sulle colonne de Il Secolo XIX si analizza Milan-Spezia anche attraverso alcune curiosità sulla partita di San Siro. Il quotidiano ricorda come Gotti e Pioli si ritrovino a duellare dopo averlo fatto in campo nel 2008 in occasione di un Treviso-Piacenza di Serie B. Ma quante cose sono cambiate: il tecnico aquilotto è stato secondo di Sarri e Donadoni prima di mettersi in proprio, mentre il milanista – dopo tanta gavetta – è arrivato finalmente a vincere uno scudetto, trovando massima espressione del suo gioco nel 4-2-3-1 che ha portato al titolo, ormai un dogma.
Prediletto
Il Milan ha interpreti che suonano la stessa musica, con principi semplici ma efficaci, costruzione dal basso e pressing ordinato e di squadra. Ordine e concretezza sono due elementi imprescindibili con Kalulu e Messias a destra, mentre sulla sinistra Theo Hernandez e Leao si intercambiano dando davvero tanta imprevedibilità, specie nell’uno contro uno e con una linea difensiva alta. Non importa la posizione di partenza, perché tutti conoscono a memoria lo spartito.
Duro compito
Lo Spezia, si legge, avrà un compito complicato. Saranno fondamentali i raddoppi, soprattutto sulle catene laterali. La vera impresa sarà arginare Leao e Messias, ma l’attenzione dovrà essere in ogni zona del campo. Holm e Reca avranno i compiti più difficili presidiando le corsie esterne, mentre Agudelo, Ekdal e Bourabia dovranno sorvegliare decisamente bene la mediana non concedendo spazi. La parola, fra qualche ora, passerà al campo.