Sulle pagine de La Gazzetta Dello Sport, nel ripercorrere il film di Milan-Spezia assimila la gara a un romanzo, che sembra di Premier League: tre gol, due traverse, un’espulsione, un paio di risse, 7-8 minuti di VAR e un ritmo forsennato. Merito del Milan, che ha cercato di vincere, ma anche dello Spezia, che imposta un match da squadra alla pari, senza guardare la classifica e restando fedele alla sua idea di gioco.
Super Drago
Lo Spezia vacilla nella prima mezz’ora e ringrazia le magie di Dragowski e in 7′ il portiere polacco prende di tutto prima di capitolare su Hernandez. L’atteggiamento dello Spezia, aggressivo e sorprendente, ha fatto dimenticare la classifica preoccupante: non arroganza, ma voglia di giocarsela. Il Milan ha imbastito una sorta di 3-4-1-2 sfruttando le fasce, ma dopo la rete del vantaggio è mancato il colpo del KO. E lo Spezia ha detto la sua: Maldini approfitta di un quarto d’ora di assenza dei rossoneri e pareggia, poi lo Spezia si compatta nell’asse centrale. Caldara è un leone, Ekdal lotta bene, Nzola e Maldini cercano spesso spazi. Il pari sembra scritto, ma alla fine è Giroud a crederci più degli altri e a segnare una rete stupenda in acrobazia. Allo Spezia – si legge – rimane la bella prova che certamente non porta punti, ma potrà far venire più di un pensiero all’Udinese.