A distanza di qualche giorno dal brutto infortunio occorso a Bartlomiej Dragowski, si torna a parlare del difficile momento di Verona-Spezia che ha visto il portiere uscire in barella con la caviglia girata in modo innaturale. Seppur siano escluse fratture ossee dai primi esami, il polacco dovrà ora sottoporsi ad altri accertamenti soprattutto per capire lo stato dei legamenti e i tempi di recupero, che se lunghi potrebbero anche spingere lo Spezia a guardarsi intorno.
Guardare avanti
Sulle pagine de Il Secolo XIX troviamo alcune dichiarazioni del procuratore dell’estremo difensore, Mariusz Kulesza, che ritorna sul terribile momento del suo assistito con un occhio al futuro. Dopo i doverosi ringraziamenti agli staff sanitari di Spezia e Verona, intervenuti con grande rapidità, c’è spazio anche per il momento di Drago: “Difficile digerire un infortunio così grave alla vigilia della partenza per il Mondiale. Moralmente sta decisamente male, ma si riprenderà perché ha un carattere forte” dice. E alla fine il primo referto è stato meno grave del previsto: “In un primo momento mi sembrava una frattura scomposta, per fortuna non è così ma si daranno comunque attendere gli esiti delle prossime visite specialistiche per saperne di più” spiega.
Prossimi step
“In questi giorni Dragowski si sottoporrà ad accurate visite ortopediche in un centro medico specialistico italiano, quindi presto sapremo di più sull’effettiva gravità dell’infortunio così da stimare anche i tempi di recupero” conclude Kulesza, in attesa come tutti incrociando le dita. Nel frattempo il portiere guarderà in televisione il Mondiale, avendo dovuto rinunciare a una chiamata che era già realtà insieme ai colleghi “italiani” Szczesny e Skorupski. Se non altro la lunga pausa sarà provvidenziale per cominciare al meglio la risalita.
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