“Menomale per lo Spezia che non si sono inventati ancora la retrocessione per scarso pubblico“. Attacca così l’ironico pezzo de La Nazione oggi in edicola, riferendosi in particolare ad una presenza alle gare delle Aquile decisamente inferiore ad altri stadi nella classifica stilata dopo quindici partite. Un dato che fa rima anche con uno Spezia che in due anni ha saputo relegare alla B Parma, Cagliari e Genoa e rischia di fare altrettanto quest’anno con Verona e Sampdoria. Una bella fetta di “ceto medio” della Serie A.
Ultimi ma vivi
Le classifiche – che valgono il giusto – vedono lo Spezia ultimo sia nell’affluenza negli stadi che nell’audience televisiva ed è anche normale che sia così. Una squadra di provincia, con sostenitori quasi esclusivamente locali e con uno stadio che diventerà da 12.000 posti circa, non può però puntare alto come possono fare altri. Il quotidiano evidenzia comunque come i tifosi facciano il loro in maniera egregia: una media di oltre 8.300 spettatori in presenza al Picco, ma giocoforza in TV il gap si amplia. Le Aquile sono le meno viste e addirittura la sfida inaugurale con l’Empoli è stata la più snobbata in assoluto dal pubblico. Sul podio c’è anche Spezia-Cremonese, mentre nelle prime dieci ci sono anche i match con Monza, Verona e Sassuolo. La più vista è stata Napoli-Spezia, seguita dal Milan e dalla Juventus. Solo quarta la partita con l’Inter, anche se occorre dire che le prime giornate si sono giocate in piena estate.