La Nazione oggi in edicola riparte da un concetto spesso espresso dai calciatori dello Spezia. Quello di “famiglia”, utilizzato da molti elementi della rosa di Gotti, non ultimo Caldara. Il centrale, in un’intervista rilasciata proprio al quotidiano, aveva spiegato la sua volontà di giocare a lungo con il club bianco ma non è certo l’unico. Nel corso dei mesi anche Dragowski, Nikolaou, Gyasi – solo per citarne alcuni – hanno dato grande risalto al gruppo aquilotto.
Isola felice
Spezia entra nel cuore e non ne esce più, è indubbio. Se quasi tutti i calciatori che passano dal Golfo restano profondamente legati alla maglia e all’ambiente non è certo un caso: e per alcuni di loro significa anche orgoglio. Per esempio è il caso di Simone Bastoni, vice-capitano da 81 presenze e 6 reti. Per lui, spezzino di nascita e ultimo rimasto del gruppo “autoctono” iniziale, l’affetto della piazza è assolutamente incondizionato. Senso di appartenenza e leadership non mancano. E anche chi gioca meno non lesina aiuto e unione: è il caso per esempio del terzo portiere Zovko o di Ferrer, mai impiegati in campionato ma sempre in prima fila nel compattare il gruppo.
COMINCIATO IL RITIRO IN SPAGNA: TANTO ENTUSIASMO PER LE AQUILE