Il centrocampista delle Aquile Kevin Agudelo ha raccontato a La Nazione il suo momento. Alla terza stagione con la maglia dello Spezia, il colombiano è ormai una certezza per compagni e tifosi, tanto da sentirsi a casa nel Golfo Dei Poeti: “Per me lo Spezia è come una famiglia ed è come se ci fossi da una vita” spiega. 75 presenze, una sorta di veterano? “Non ho l’esperienza per esserlo, ma di sicuro sono felice qui e soddisfatto per aver aiutato la squadra nel momento del bisogno. Tutti sanno cosa posso offrire” le sue parole.
Appartenenza
Nello spiegare cosa significhi giocare per lo Spezia, l’ex Fiorentina e Genoa ha mutato il suo pensiero, passando da un club che ha dato l’opportunità giocare con continuità a una vera e propria parte di vita. “Città bellissima, gente spettacolare, tifosi incredibili. Mi sento parte di questa comunità che mi ha accolto da subito con grande affetto e voglio giocare ancora tanto per le Aquile“: parole importanti, pregne di emozione e significato. Una serie di emozioni importanti, sensazioni forti, non potrebbe essere altrimenti, anche al Picco: “Non a caso i gol realizzati sono arrivati a gara in corso, soprattutto grazie alla carica trasmessa dagli spalti“.
Obiettivi
Già, il gol. Ancora manca. “Il più bello è stato quello realizzato a San Siro contro il Milan che ci permise di pareggiare prima dell’1-2 di Gyasi. Ora mi trovo bene in veste di mezzala, è il ruolo in cui posso esprimermi al meglio. Gotti mi spinge a interpretare il ruolo offensivamente, mi manca solo il gol e spero di realizzarlo presto” la sua convinzione. Senza perdere di vista – ovviamente – l’obiettivo primario, ovvero la salvezza. Lo Spezia è apparso più solido e non è un punto da poco da cui ripartire: “Se pensiamo al primo anno di A ora interpretiamo meglio le gare e capiamo l’importanza di muovere la classifica anche se non si vince” spiega Agudelo. E intanto sulla strada c’è il Torino, galvanizzato dal successo in Coppa Italia: “Gara difficile – secondo il sudamericano – perché affronteremo una squadra che corre e pressa tanto come l’Atalanta. Dovremo essere bravi a non perdere palloni per non patire le ripartenze” la ricetta di Agu.
DRAGOWSKI: “QUI UNA SFIDA COL DESTINO. QUESTA CITTÀ HA VOGLIA DI IMPRESA”