Di seguito vi proponiamo i migliori e i peggiori della gara fra Torino e Spezia, match valido per la diciottesima giornata di campionato (VOTATE I VOSTRI MIGLIORI IN CAMPO!):
DRAGOWSKI 6 – Inoperoso nel primo tempo, ma a inizio ripresa viene subito chiamato a rispondere presente su Vlasic e Miranchuk. Fondamentale la parata (plastica) su Djidji a tempo scaduto.
AMIAN 6,5 – Dalla sua parte agisce Vlasic, decisamente un brutto cliente. Lo contiene bene e con ordine e nell’unica volta in cui gli va via impegna Dragowski a inizio ripresa. Calcia anche una punizione nel finale.
CALDARA 6 – Ritrova una presenza da titolare e si dimostra attento in difesa. Presente anche in zona d’attacco, quando prova a girare a rete con un bel colpo di testa che finisce a lato. Rischia molto con l’errore su Sanabria che gli costa il giallo, poi sbaglia un altro pallone facile ma per fortuna senza conseguenze.
NIKOLAOU 6 – Non mancano le sportellate in mezzo all’area e lui non si tira indietro. Annulla Sanabria, che poi lascia il campo. Giallo ingenuo di reazione nel finale: cade nella provocazione di Karamoh e sarà squalificato per Spezia-Roma.
HOLM 7,5 – Aveva chiuso in debito di ossigeno contro il Lecce, ma al Grande Torino ritrova tutta la sua brillantezza. Impressionante la sgroppata che impegna il portiere, poi si ripete accompagnando l’azione e scaldando il destro. Dalla sua parte Vojvoda ha vita difficilissima, il resto è una conseguenza: i duelli li vince tutti lo svedese e per poco sul suo cross non nasce il 2-0. Non contento, fa ammonire pure Ricci. (Dal 75′ FERRER 6 – Finalmente tornato in campo in Serie A, sarà utile alla causa).
AMPADU 6,5 – Nonostante l’arrivo in settimana di ben due centrocampisti sembra inamovibile in quel ruolo. Conferma la crescita delle ultime partite e di rendere molto meglio in mezzo che in difesa. Non disdegna il tiro quando ne ha la possibilità: la rete annullata contro l’Atalanta non gli è andata proprio giù. Stanco nel finale, ha dato tutto.
BOURABIA 6 – Solita sostanza in mezzo al campo. Gioca tanti palloni pure con una certa precisione. Prende un giallo di foga, per fortuna non era nel lungo elenco dei diffidati. (Dal 75′ EKDAL 6 – Quindici minuti di legna a fare la diga).
AGUDELO 7 – Gotti gli chiede da subito di spaccare la partita e da un pallone sradicato nasce la pericolosa azione che porta Holm alla conclusione. Poi ne salta tre per arrivare alla conclusione, facendo letteralmente dannare la retroguardia granata. A strappi continui, imprevedibilità al servizio della squadra: esce stremato e con i crampi ma tra gli applausi. (Dal 81′ ZURKOWSKI SV – Primi minuti in maglia bianca per il polacco. Mostra già qualche idea).
RECA 6,5 – Da un suo bel tiro nasce il rigore per il tocco di braccio di Djidji, poi svetta bene in ara di rigore a liberare un cross velenoso. Pimpante, prova più volte a sfondare dalla sinistra. Prezioso.
GYASI 7 – Grande sacrificio dalla cintola in giù del campo, tanti palloni toccati. È un po’ la sua partita visto che a Torino ha mosso passi importanti della carriera e per poco non trova anche la rete personale: deve solo prendersela con la sfortuna quando un suo gran sinistro centra la traversa. (Dal 90′ MOUTINHO SV)
NZOLA 7,5 – Mbala c’è sempre. E anche oggi la firma sul tabellino dei marcatori non manca: freddo e lucido dagli undici metri, fa 9 in campionato ed è il secondo miglior marcatore della Serie A. In grado di vestirsi anche da assist-man, prova ancora a segnare nella ripresa. Un bel segnale contro una squadra che lo avrebbe voluto comprare a parametro zero.
all. GOTTI 7 – Fa riposare gli stakanovisti Kiwior e Bastoni, inserendo un Caldara in forma e un Agudelo tonico. Il primo tempo gli dà ragione, perché il colombiano flagella le linee avversarie e dà imprevedibilità alla manovra. Lo Spezia è quadrato e tonico e dopo il vantaggio chiude ogni spazio: nella ripresa gli ingressi di Rodriguez e Linetty danno nuova freschezza al Toro e i suoi rischiano di spegnersi. Così decide di coprirsi con Ferrer ed Ekdal e non rischia praticamente mai. È proprio questa la squadra quadrata che chiedeva. Seconda vittoria consecutiva in trasferta e 18 punti: non c’era modo migliore per festeggiare la panchina numero 100 in Serie A.