Dopo il trasferimento allo Spezia con relativa presentazione, l’attaccante lettone Raimonds Krollis ha già messo a segno un suo primo record: essere il primo calciatore del suo Paese ad esordire in Serie A, nei pochi minuti contro il Napoli. Oggi si sta abituando via via ai ritmi del gruppo e della sua nuova squadra e sta cominciando a imparare anche la lingua, mentre sul campo vuole dire la sua a suon di gol.
Prossime tappe
In una lunga intervista concessa alla tv lettone Sporta Studija, il centravanti ha spiegato come proprio il fattore linguistico sia importante per comprendere al meglio Gotti e i compagni: “Per ora mi fido dell’app del telefono e mi sforzo di imparare ogni giorno qualche parole nuova” racconta, con la possibilità di prendere presto anche lezioni. “Voglio imparare l’italiano al meglio per comunicare con tutti. Probabilmente è questa la cosa principale, vivo in italiano e inizierò a capirlo e parlarlo velocemente” spiega. Va detto che il club è stato da subito molto aperto, dando la possibilità a Krollis di chiedere una traduzione qualora non capisse qualcosa: l’aiuto? Alcune parole sono simili ad altre lingue.
Obiettivi
Il giocatore si è detto soddisfatto di essere allo Spezia, quasi come un passaggio naturale di livello e di qualità: approdare in una squadre dei Top 5 campionati europei è il massimo cui poter aspirare. Il fatto di essere arrivato indietro di condizione non lo ha messo da subito al pari con i compagni e il piccolo infortunio alla caviglia dei primi giorni lo ha ulteriormente rallentato, ma ha lavorato molto individualmente prima di entrare in gruppo. Ora è al 100% e sta gradualmente entrando nelle idee: “Abbiamo tante alternative in zona offensiva e ognuno ha le proprie qualità. Sono pronto ad essere coinvolto nei duelli e a imparare meglio a togliere palla agli avversari. Il calcio è lo stesso alla fine – spiega – e non devo cambiare il mio stile di gioco. Sto facendo quello che so fare e vediamo se sono adatto per la Serie A“.
Esordio
Krollis ha anche bagnato i primi minuti nel massimo campionato esordendo contro il Napoli, ma non ha provato alcuna gioia speciale vista la sconfitta: “Abbiamo bisogno di punti per mantenere la categoria anche per la prossima stagione. Sapevo che avrei potuto giocare ma non ero preoccupato. Un calciatore sente più stress in panchina che quando gioca. Ho imparato a controllare le mie emozioni e non c’è motivo per questo di stressarsi sul campo, non aiuta” racconta. Per ora quindi un obiettivo alla volta, con la voglia di divertirsi e migliorare.
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