C’è tutta la voglia di salvezza nell’intervista di Albin Ekdal, centrocampista aquilotto, a La Gazzetta Dello Sport. Il centrocampista svedese è abituato a lottare per il mantenimento della categoria trasmettendo con la sua esperienza la giusta fiducia ai compagni. Quella che si è aperta ieri è forse la settimana più importante del campionato per le Aquile, che domenica al Picco ricevono il Verona: “Stiamo cercando stabilità, tranquillità ed esperienza. Ho giocato tante partite in A, cerco di capire cosa serve di volta in volta e desidero essere un punto di riferimento“. Parole da leader, che vuole essere per tutto il gruppo.
Nuovo corso
Con Semplici è iniziato un nuovo capitolo della storia, anche se per adesso ci sono stati pochi giorni per prendere confidenza: “Abbiamo cambiato modulo e cercato di fare più possesso, conquistando un buon punto a Udine. L’esonero di Gotti ci ha spinto all’autocritica: non è mai colpa di una persona se le cose non vanno bene” spiega. Il passato è però passato, perché alle porte c’è una gara che vale una stagione: “Si dice che queste gare valgano come una finale e più o meno ci siamo. Giochiamo contro chi ci segue in classifica, confidiamo nella spinta dei tifosi. Al Picco siamo più forti che in trasferta, anche se non dovrebbe funzionare così. I tifosi ci chiedono di sudare la maglia e ci danno un aiuto costante” le sue parole. Ekdal si dice comunque sereno: il gruppo è buono e si respira positività. Ci sono tanti giovani che hanno talento ma peccano un po’ in esperienza: “Non c’è mai nervosismo, tutti pensano solo ad allenarsi bene e a centrare l’obiettivo. Dobbiamo fare un passo alla volta” dice. E poi c’è Nzola: “Se continua così… va bene. Ma non sarebbe male che segnasse anche qualcun altro. È relativo, basta fare punti” sorride.
Capitolo Samp
Poi il centrocampista torna anche sul suo addio alla Sampdoria in estate, con contratto scaduto e non rinnovato: “La verità è che ho avuto un problema importante alla caviglia che mi ha condizionato per la seconda parte di stagione. La società temeva che non tornassi più al massimo dell’efficienza e non mi ha fatto una nuova offerta. Lo Spezia mi ha invece manifestato forte interesse e oggi sono contento di essere qui“. Oggi i blucerchiati sono in una situazione disperata di classifica: “Mi dispiace, proverà sempre un po’ di amore per la Samp. Io e la mia famiglia siamo stati benissimo a Genova” ricorda. Oggi Ekdal ha 33 anni non sta pensando al futuro ma vive il momento. La carriera si avvicina all’ultima parte, ma non ha idee sul futuro, anche se ha rivelato di aver ricevuto forti interessi dalla Svezia.
Delicato
Infine, ci si sofferma sul coming out dell’ex compagno Jankto, una confessione unica nel suo genere nel mondo del calcio europeo: “È stato molto coraggioso, gli auguro di vivere senza problemi. Magari avrà un effetto domino, infondendo coraggio ad altri. Molte cose sono ancora da sistemare, dappertutto c’è tanta ignoranza da questo punto di vista. Spero che nessuno pensi più che l’omosessualità sia una cosa strana o peggio” chiude.
AMPADU: “SERIE A DIFFICILE, MA LOTTIAMO TUTTI INSIEME. RUOLO? NESSUN PROBLEMA”