Tanti anni all’Inter ma Spezia e lo Spezia sempre nel cuore. Ernesto Paolillo ha infatti partecipato attivamente come presidente della società aquilotta ai tempi dell’era Moratti, quando il presidente comprò il club ligure. Con lui portò un giovane Piero Ausilio, con cui vinse subito la Coppa Italia di Serie C. Un passato indimenticato nella mente del dirigente, che oggi racconta a Fcinternews.it le sue sensazioni in vista della gara di venerdì.
Le parole di Paolillo
Un giorno il Presidente Moratti mi disse che aveva comprato lo Spezia per evitare che fallisse. Mi pregò di occuparmene e di andare a La Spezia in qualità di numero uno della società. Gli chiesi di portarmi un profondo conoscitore di calciatori come Piero Ausilio. Venne con me anche l’ingegner Scorza. E ci avviammo a questa avventura. L’obiettivo era quello di disputare un buon campionato e che la squadra fosse competitiva. Così portai alcuni tra i più brillanti giocatori della Primavera nerazzurra: Dellafiore, Meggiorini, Cordaz. Baresi non fu contentissimo (ride, ndr). E acquistammo anche Eddy Baggio, un gran bel giocatore per la categoria. Vincemmo subito la Coppa Italia di Serie C. Ausilio? Lo portai con me perché seguendo da dirigente il settore giovanile, parlavo spesso con lui. E capii subito la profonda conoscenza che aveva di qualsiasi calciatore. Conosceva qualità, caratteristiche e competenze di ogni calciatore, dalla A alla C. Tanto è vero che successivamente lo portai in prima squadra, affiancandolo a Branca. È un ragazzo veramente bravo, uno che merita. Spezia-Inter? Proverò una soddisfazione intima molto forte per aver vissuto emozioni e ansie in entrambe le squadre, che avevano all’epoca la medesima proprietà. Non era fare il tifo per due squadre concorrenti, mi ero attaccato molto anche allo Spezia, dove le emozioni furono tante. È molto bello oggi vederlo competere in A contro l’Inter. Diciamo che tengo sempre per i liguri, ad eccezione di quando affrontano i nerazzurri.
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