I conti in tasca al calcio in profondo rosso. I numeri dello Spezia

Sulle pagine de La Gazzetta Dello Sport troviamo oggi un focus economico piuttosto interessante, dedicato ai bilanci del nostro calcio. I dati evidenziano come con la pandemia si siano persi circa 2,8 miliardi, con numeri sconfortanti per l’azienda del pallone. I ricavi della stagione scorsa non sono stati ancora a pieno regime (2,5 mld contro 2,7 del 2019) ma ad aumentare sono stati soprattutto i costi, passati da 3,5 a 3,9 mld. La logica conseguenza è che la gestione economica sia totalmente fuori controllo e l’indebitamento allarmante (3,4 mld, raddoppiati nell’ultimo decennio).

Dica trentatré

Soltanto tre club, come si vede dalla tabella in basso, sono in positivo: Napoli (+56 milioni), Atalanta (+47) e Fiorentina (+44), mentre fra le grandi migliorano Milan (-28) e Juventus (-153 ma da -389) mentre all’opposto ci sono Inter (-350) e Roma (-346). Come detto, alla scorsa stagione vanno ancora iscritti gli effetti della pandemia soprattutto per stadi e ricavi commerciali, ma anche 150 milioni di proventi tv sono stati ridotti, anche per i minori incassi dai diritti televisivi. In generale, questa è la fotografia di un movimento in stagnazione: la crescita si è arrestata, con un ritardo che rischia di crescere nei confronti del resto dell’Europa. Ad oggi, insomma, la spesa sportiva da 2,8 miliardi supera abbondantemente i 2,5 di ricavi.

I numeri dello Spezia

Nello studio della rosea figurano anche le cifre riguardanti il club di Via Melara. A fronte dei ricavi per 37,9 milioni, il club ne ha spesi 57,9, ricordando come nello scorso bilancio influisse ancora il blocco del mercato inflitto dalla FIFA nella stagione precedente. 3,3 i milioni di plusvalenza, per un bilancio scorso in rosso di 17,7 milioni, già però ampiamente ripianati dai Platek. Grazie poi alla riapertura del mercato e alla maxicessione di Kiwior all’Arsenal, i prossimi bilanci si avviano al completo attivo.