A poche ore da Spezia-Inter, il centrocampista aquilotto Salvatore Esposito racconta le sue sensazioni sulla partita del Picco. Opposta alle Aquile la formazione nerazzurra, che per il giocatore ha sicuramente un posto speciale: lì è cresciuto insieme ai fratelli e oggi non ha che parole di ringraziamento per il club milanese: “Ho bellissimi ricordi, è uno dei settori giovanili più importanti d’Italia e porta tante soddisfazioni. Ho vinto lo scudetto con Giovanissimi e Allievi, ho incontrato Samaden, Zanchetta e Cauet, che mi hanno dato tanto. Sarò sempre grato all’Inter” spiega.
Altra storia
Il presente si chiama Spezia: l’arrivo a gennaio e il debutto con la Roma, prima di giocare titolare contro il Napoli: per uno che ha Totti e De Rossi come idoli e che è nato a Napoli è un bel destino. Dopo l’esperienza alla Spal, ecco la Serie A: “Sono mondi diversi, cambia tutto. Dall’intensità della pressione alla velocità di pensiero, i compagni vedono prima il pericolo e ti aiutano a fare le cose giuste” spiega. Contemporaneamente, la scelta dello Spezia fa sì che possa crescere e misurarsi con il massimo palcoscenico: “C’è tutto per crescere e migliorare, è il posto giusto per un nuovo step“.
Arriva una big
Ma sul campo ora c’è l’Inter da affrontare. Nonostante il periodo difficile che sta affrontando la squadra, Esposito crede nelle potenzialità della squadra e negli insegnamenti di Semplici: “Lo conoscevo già dalla Spal, predilige il possesso e il fraseggio veloce, in un gioco offensivo che diverte e crea. Nelle prime due partite la squadra è stata propositiva, con voglia di fare. Dobbiamo continuare così, cercando una nostra identità e affrontando partita dopo partita con le nostre caratteristiche senza badare all’avversario. Noi siamo il nostro limite e la nostra forza. Contro tutte le squadre dobbiamo capire di poter fare la partita“. Poi si parla dei fratelli Sebastiano e Francesco Pio, orgoglio di casa come lui: con il primo Sebastiano spera di giocare l’Europeo U21, con il secondo predica tranquillità. Infine, la Nazionale, che lo vedrà probabilmente fra i preconvocati: “Siamo dei miracolati ad avere Mancini come CT e dobbiamo sfruttare ogni occasione. Ha coraggio, quello che manca ai club. L’esperienza non si compara, ma si fa sul campo“.