Per capire fino in fondo Leonardo Semplici, il tecnico che oggi guida lo Spezia, dovete più modestamente spostarvi dalle parti della Toscana, Certaldo, e scoprire chi è questo signore di 68 anni, il calcio nella testa e la testa nel calcio. C’è infatti Paolo Indiani nella storia di Semplici e della sua filosofia del football in tutto e per tutto. Una lunga carriera tra Serie D e Lega Pro, in piazze come Poggibonsi, San Giovanni Valdarno, Lucca, Crotone, Perugia, Pisa, Pistoia, Pontedera. Nelle ultime stagioni ha guidato il San Donato Tavarnelle, con cui ha ottenuto la promozione in Lega Pro, vincendo il nono campionato in carriera. Ora è all’Arezzo.
Il passato di Semplici
Per Indiani, Leonardo Semplici rappresenta un vero e proprio “figlioccio”. «Lui andava al mare a Marina di Castagneto Carducci, io a San Vincenzo. Ci si trovava a metà strada per parlare di calcio, per ore, ed era sempre la stessa cosa, facevamo notte sul pallone». «Semplici è stato un mio calciatore per nove anni, ne conosco ogni lato e se ci sono spigoli li trovo. Diciamo che è soprattutto un ragazzo intelligente a 360 gradi, capace cioè di dare buone interpretazioni non solo in campo ma anche psicologicamente» ha detto l’attuale tecnico dell’Arezzo. «Con me faceva il difensore centrale. Nella Rondinella Impruneta, a fine anni ’90, avevamo una difesa che era unica. Barzaghi a destra, giovanissimo, poi Leonardo centrale e Baroni a sinistra, quest’ultimo tecnico del Lecce, oggi. Tu potevi spiegare ai due ai lati tutti i movimenti che volevi, ma poi nella realtà comandava la difesa lui. Gli altri facevano quello che gli indicava Semplici, e per me diventava una sorta di aiutante in campo». Da qui si capisce come Semplici fin da giovane avesse la giusta disposizione per fare l’allenatore in futuro.
L’arrivo di Semplici sulla panchina dello Spezia
«Adesso è un allenatore intelligente che si adatta – ha sottolineato Indiani – e che modifica le proprie idee a seconda delle situazioni e dei calciatori». L’ex tecnico di Semplici ha poi sottolineato come segua la Serie A e lo Spezia con frequenza, anche prima dell’arrivo del allenatore fiorentino sulla panchina: «È chiaro che ha una buona squadra e che ha dato una scossa. Lo scriva, si salvano sicuro, facciano gli scongiuri del caso da quelle parti, ma la squadra ligure con Semplici in panchina resta in A».