In casa Spezia c’è un senso di irreversibilità per il declino su cui si sta avviando la squadra, ormai da marzo, dopo la vittoria sull’Inter. La sfortuna si accanisce contro Leonardo Semplici: a Cremona 19 tiri, 11 in porta, 68 azioni d’attacco, 13 calci d’angolo, 70% possesso palla ma zero gol realizzati e due subiti su un totale di soli 4 tiri contro Dragowski. Ad aggravare lo stallo ci ha pensato il Verona, che ha sbancato Lecce mettendo nei guai pure la compagine salentina. L’esonero di Luca Gotti, appena uscito da un’operazione all’anca, il 15 febbraio scorso, dopo il pareggio a Empoli, con lo Spezia quart’ultimo con due punti di vantaggio sul Verona, si è dimostrato fallace.
Mercato di gennaio disastroso
Le aquile pagano soprattutto un mercato di gennaio disastroso, che ha portato nelle casse societarie 25 milioni per la cessione di Kiwior all’Arsenal, in cambio di calciatori quasi tutti esordienti, escluso Shomurodov che non giocava da ottobre e Zurkowski arrivato da Firenze con un’ernia. Il centroavanti uzbeko, autore di un solo gol, è costato per il prestito di sei mesi un milione e mezzo di euro in un mercato detto di riparazione, solitamente destinato alle vecchie volpi per tappare le falle. Mandato via Strelec (due gol sabato con la Reggina), i bianconeri giocano con Cipot e Krollis! Incomprensibile anche come il direttore sportivo Macia si sia fatto sfuggire Paulo Sousa che pure appartiene alla sua stessa scuderia. Come scrive La Repubblica, infortuni, errori clamorosi, come l’espulsione di Esposito a Empoli sul 2-0 (già ammonito andava sostituito nell’intervallo), valanghe di gol divorati come con la Samp e la Cremonese, pali e traverse (come il tiro di Verde all’ 87′ a Bergamo) hanno portato una squadra, già con un organico insufficiente, sul baratro. Per la prima volta in tre anni si è in zona retrocessione con tre punti di distacco dalla quartultima.