Senza via di scampo. Lo Spezia, dopo due anni, torna in zona retrocessione, e non accadeva dall’ottobre 2021. Al centro del sistema di polemiche c’è Eduardo Macia, dirigente spagnolo che, dal subentro a Pecini, ha cambiato l’inerzia della stagione, con un mercato di gennaio fallimentare. Con classe, a modo suo, anche Semplici ha provato, rispondendo a precisa domanda, a spiegare:«Io dico solo che sono arrivato in un momento particolare, e non ho avuto modo, com’è normale, di poter sceglie alcun giocatore». Il problema però si è fatto serio: 8 punti in 11 partite per il toscano, che ha vinto una sola partita contro l’Inter. Il cambio repentino di modulo, dal suo arrivo – che sembra indotto proprio dalla dirigenza: dal 3-5-2 al 4-3-3 – non ha prodotto nulla. Lo Spezia ha sprecato nove punti di vantaggio sul Verona e altrettanti sulla Cremonese, ma soprattutto nel girone di ritorno, dopo l’addio dell’incolpevole Gotti, non ha vinto un solo scontro diretto. Philip Platek, che da due gare segue la squadra al rientro dagli States, ha voluto confrontarsi col gruppo già al termine del match dello Zini: «Il presidente ha parlato ai ragazzi e ha detto cose importanti sul finale di stagione», ha riferito lo stesso Semplici.
Tutto in 180′
Come scrive Tuttosport, ora il Milan, ma poi la trasferta di Lecce. Ci si gioca tutto in 180’, perché le ultime due, contro Torino e Roma, avranno significato solo se arrivano prima dei punti. La squadra si è persa, ha recuperato Nzola ma non ha apporti dall’infermeria sempre piena e da innesti di gennaio che non hanno inciso come dovrebbero. Quando il club vendette Kiwior per 30 milioni, lo Spezia aveva 18 punti ed era in acque tranquille. Dopo, è arrivata la crisi senza fine con una vittoria in sedici match. «Bisogna ricaricare le pile a livello morale – ammette Semplici – Solo attraverso il lavoro possiamo ricaricarci».