Lo storico giornalista Bruno Longhi rivolge oggi ai microfoni di Radio Sportiva un pensiero sul tema della riduzione delle squadre in Serie A. Nel suo lungo discorso, illustra anche quelle che sono le differenze tra la massima serie italiana e la Serie B. Accorciare il numero di partecipanti al campionato significherebbe, secondo il giornalista, beneficiare per molte squadre di qualche giornata di riposo in più, ma convincere tutti i presidenti dei vari club a intraprendere questa strada sarebbe “un’impresa titanica”.
Le dichiarazioni di Longhi
In Serie B, il fatto che si giochino spareggi come i playoff non è così dannoso per quelle squadre rimaste fuori dai primi 8 posti. È anche un momento affascinante del calcio, molti hanno voluto mantenere questi playoff, io non sono contrario. Per quanto riguarda la serie A a 16-18 squadre, il problema è mettere d’accordo i membri della Lega. Provate a dire ai presidenti che ci saranno 4 retrocessioni, che si giocherà a 18 squadre. L’ipotesi terribile di una retrocessione in Serie B gravita sulle teste di molti presidenti, per cui metterli d’accordo è un’impresa titanica. A prescindere dal fatto che ci sarebbero meno squadre, quindi meno partite e più possibilità alle squadre in Champions e in Europa League di avere qualche momento di riposo in più.