Che Lecce-Spezia sia LA partita non ci sono dubbi, una delle più importanti degli ultimi dieci anni. I risultati dell’ultimo turno hanno ridato grande spinta agli uomini di Semplici, che non potranno permettersi comunque calcoli a tre giornate dalla fine. Anche perché si troveranno di fronte – scrive Il Secolo XIX – un avversario tosto, in grado spesso di togliere punti alle grandi, guidato da un tecnico esperto come Baroni, alla quarta esperienza in A, finalmente più di livello.
Il Lecce a raggi X
I salentini ripartiranno da un modulo da cui l’allenatore non si è mai discostato: il 4-3-3 aggressivo, corto e propositivo, con molti giocatori dietro la linea della palla a fare densità e ripartenze. Il punto di forza – si legge – è l’organizzazione difensiva (soli 43 gol subiti) orchestrata dalla coppia Baschirotto-Umtiti, chiamata ora a fronteggiare Nzola. In avanti Ceesay (o Colombo) è il riferimento, con la velocità di Strefezza e Di Francesco sulle ali.
Spezia compatto
Per Semplici si dovrebbe invece ripartire dal 3-5-2 che ha battuto il Milan, con un assetto più solido e compatto, più convincente in difesa. La nuova posizione di Ampadu può essere determinante: il gallese scala in avanti a guarda le spalle ad Esposito , chiudendo le linee verticali di passaggio. Per uscire dal pressing leccese bisognerà puntare sulle fasce, dove Gendrey e Gallo concedono qualcosa e gli inserimenti potrebbero fare la differenza.