Sulle pagine de Il Secolo XIX oggi in edicola troviamo un’intervista a un doppio ex della sfida del Via Del Mare fra Lecce e Spezia, quel Fabio Lucioni che oggi si gode la promozione in A con il Frosinone ma è ancora di proprietà salentina. Oggi il suo cuore è diviso a metà visti i bei ricordi da ambo le parti, con tanti amici rimasti anche fuori dal campo. Indimenticabile l’esperienza da capitano dello Spezia nel 2011/’12 in Serie C, con 31 presenze, due gol e la conquista di Coppa Italia e Supercoppa. Una pagina importante della storia recente delle Aquile. “A Frosinone ho ritrovato Angelozzi, un vero uomo di calcio. Ha messo in piedi una squadra giovane e con le qualità giuste per fare una B importante, questo ci ha permesso di toglierci tante soddisfazioni. Ora, a 37 anni, mi piacerebbe avere ancora una chance in massima categoria” racconta.
Sfida salvezza
Intanto, però, c’è chi la Serie A deve ancora lottare per mantenerla e Lecce-Spezia è l’emblema: “Sarà una gara per cuori forti, nessuno può permettersi passi falsi, vincere non dico che sia un’ipoteca ma quasi. Oltretutto sarebbe un segnale forte a livello morale, per sé e le dirette concorrenti“. Interpellato poi anche sullo Spezia, Lucioni spiega: “Penso che con Semplici i giocatori abbiano ricevuto quello che era mancato con Gotti, un po’ di spensieratezza e un gioco più manovrato. Ora si devono caricare di responsabilità, soprattutto i più esperti, oltre a lavorare di collettivo. So cosa si prova a stare in zona retrocessione, ogni disattenzione porta a subire“. Infine, sul Lecce: “L’assenza di Hjulmand sarebbe molto pesante perché dà gli equilibri alla squadra, ma Baroni ha altre frecce. Da Umtiti a Di Francesco e Strefezza la qualità non manca e domenica ci sarà anche un gran pubblico” conclude.