Spezia-Torino rappresenta non solo una chiave di volta della stagione aquilotta, ma anche diverse sfide nelle sfide. Juric ritrova da avversario Semplici, che gli evoca più di un ricordo amaro: nel 2017 – ricorda Il Secolo XIX – la Spal abbatte il Genoa con Antenucci, dando il la all’esonero del croato. Oggi il Toro è una squadra di qualità, con un ottimo rendimento in trasferta, mentre lo Spezia è una squadra che il tecnico fiorentino ha dovuto riassemblare.
Occhio ai granata
La mano di Juric si è vista su una squadra che lavora molto, in stile Gasperini, con pressing molto offensivo, riconquista veloce del pallone, duelli a tutto campo e verticalizzazioni improvvise. Vietato aspettarsi una squadra in vacanza oggi al Picco, perché l’allenatore ex Verona vuole concludere bene e ieri non ha lasciato spazio a interpretazioni. Certo, tre punti per lo Spezia significherebbero quasi certezza ma servirà la migliore formazione possibile per tirarsene fuori. All’andata, in Piemonte, il piano riuscì.
Canovaccio
Lo Spezia dovrà giocare accorto e senza scoprirsi, privilegiando l’efficacia a scapito della bellezza, con concretezza in avanti. Ci si aspetta un Torino con una partenza a razzo e la difesa bianca dovrà contenere bene i tre davanti, tagliando i rifornimenti davanti all’area di rigore. Esposito, Bourabia ed Ekdal possono assicurare la superiorità numerica al centro e le ripartente improvvise da fasce e coppia d’attacco potrebbero colpire una squadra che alcune volte tende ad allungarsi. Potrebbero essere spunti, poi parlerà il campo.