A poche ore da Spezia-Verona, Il Secolo XIX oggi in edicola ha chiesto un pensiero ad Antonio Soda, indimenticato ex della panchina spezzina che riuscì nell’impresa di salvare le Aquile proprio contro il Verona nel 2007. Sarà al Mapei per seguire la gara, invitato dal club: tutto facile, visto che da anni abita proprio a Reggio Emilia. L’allenatore, a dirla tutta, sperava che i liguri raggiungessero la salvezza ben prima di arrivare allo spareggio: “La sfida col Torino ha cambiato gli orizzonti, non mi sono spiegato lo 0-4. Pensavo fosse il momento per chiudere il campionato, invece è arrivata la sconfitta più pesante dell’anno“.
Nessun pensiero
Soda vede uno Spezia più avanti in tante caratteristiche: “Bisogna rifare l’impresa di sedici anni fa, quella che regalammo noi nel 2007. Ora è il momento di scrivere altre pagine di storia. Paura? Se si scende in campo davvero con quella perdi sicuro. Tutto va lasciato alle spalle, non scommetterei sui rigori: credo che si deciderà nei 90′“. Secondo l’allenatore, il primo errore sarà fatale e bisognerà pensare solo a giocare, visto che entrambi gli organici sono in grado di fare la partita e attaccare. “Lo Spezia è più forte e deve sfruttare questo vantaggio, ha uomini dal peso specifico superiore. Nzola è intelligente nella fase di attacco, Verde anche se non al meglio può dare quelle soluzioni determinanti. Anche i particolari saranno importanti: è uno spareggio e vale tutto. Per me allo Spezia basterà avere lo stesso atteggiamento visto di recente. Si vince prima con la testa” chiude. E se lo dice lui ci si può fidare.