Dura presa di posizione del Gruppo Bullone, uno dei club dei tifosi più numeroso, sulla situazione dello Spezia. A due giorni dalla disfatta, prendono posizione sulla crisi dello Spezia e il loro comunicato somiglia più a una condanna senza appello contro il vertice tecnico dello Spezia calcio. Questo quanto riportato da Il Secolo XIX: “Il giro di giostra è finito, ora bisogna scendere – esordiscono i tifosi del Gruppo Bullone -. Il risultato finale è arrivato, con limpida chiarezza e tanto dolore, come epilogo di un percorso tecnico, sportivo e societario semplicemente fallimentare. Il risultato, che è oggettivo, dice questo, i discorsi che si sentono in giro, sono parole al vento. Il progetto sportivo 22-23 targato Platek-Tella tracciato in buona parte dal duo Macia-Melissano è fallito, ogni scelta intrapresa dal duo è risultata inadeguata, talvolta inutile e la scelta di affidare la squadra a Semplici semplicemente deleteria. Il tutto condito dagli stessi Macia e Melissano con spocchia e arroganza”. Dopo la premessa, i tifosi rivolgono un primo interrogativo alla società di via Melara: “Di fronte ad un fallimento, come è concepibile che le analisi delle cause che hanno determinato il nefasto risultato siano sviluppate dai medesimi responsabili del fallimento stesso?”. E si danno subito una risposta: “Dottor Eduardo Macia, secondo noi le analisi le dovrebbe fare a casa sua non nelle stanze dello Spezia Calcio, direttore Melissano, le sue strategie le dovrebbe fare da un’altra parte. Qui da noi non le sono andate bene”. A questo punto, ecco le conclusioni sullo staff tecnico: “Come Gruppo Bullone riteniamo che direttore generale e direttore sportivo siano rimossi dagli incarichi, il futuro prossimo dello Spezia Calcio non può passare dalle predilezioni di questi signori”.
Le parole al presidente
Espresso il parere a livello tecnico, i Bulloni alzano il tiro verso Philip Platek: “Signor presidente, abbiamo preso atto del suo pensiero. Immaginiamo che sia deluso e mortificato per questa sconfitta più che sereno e rassicurato dagli euro del paracadute e dai ricavi delle cessioni dei calciatori. Se, come avete scritto, avete capito gli errori, noi siamo sereni e convinti perché, ad esempio, converrete che una società di calcio professionistico non può funzionare efficacemente con un amministratore delegato collegato da remoto. Nishant Tella dovrebbe fare altro, non prendiamoci in giro. Signor Platek, le rinnoviamo un concetto: calcio e business non sono un dettame assoluto e, soprattutto, non funziona esattamente allo stesso modo in ogni angolo del mondo. Spezia non è un Casa Pia qualunque, quelle migliaia di persone che domenica sera lei ha salutato con la mano nel cuore (insieme a Macia e Melissano sotto la curva Nord del Mapei Stadium al triplice fischio, ndr ) sono tutt’altro che animate da business, sono da sempre a difesa di un amore, di una fede, di una città”. La conclusione riguarda un invito al presidente: “A ricevere applausi e ovazioni siete davvero disponibili e amabili, ad ascoltare le persone che amano, invece, avete molto da apprendere. In diverse e specifiche circostanze vi siete mostrati sordi ed indifferenti alle parole di altri. Ebbene, da questo punto di vista dovete fare un bel salto di qualità”.
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