A due giorni dal rebranding dello Spezia e del suo nuovo logo non si placano le polemiche. Il popolo spezzino sembra aver bocciato quasi all’unanimità la scelta grafica del club aquilotto, esprimendo il dissenso sui social. Su internet è spuntata anche una petizione, che ha già raccolto oltre 700 firme per un restyling che a molti ricorda anni bui della storia. Una decisione che non rispecchia per gran parte della tifoseria la storia dello Spezia e che ha generato una risposta chiara anche da parte del sindaco Peracchini. Alla società si imputa il fatto di non aver tenuto conto del parere della piazza imponendo la decisione dall’alto: un pensiero chiaramente manifestato anche dalla Curva Ferrovia.
Dissenso unanime
Sulle pagine de La Nazione questa mattina in edicola troviamo un lungo botta e risposta con molti tifosi delle Aquile, perlopiù contrari al nuovo simbolo: “Come club siamo assolutamente contrari al nuovo logo. Se era improcrastinabile un cambiamento, sarebbe stato opportuno salvaguardare la tradizione di Spezia e la passione popolare. Il nuovo simbolo è un corpo estraneo, non appartiene alla città. Andava interpellata la tifoseria, lo Spezia dovrebbe rimediare” la presa di posizione di Massimo Lombardi dell’Orgoglio Spezzino. Ma è solo una goccia nel mare, perché c’è anche chi minaccia di non abbonarsi in Serie B per il troppo distacco con le tradizioni e il passato. In generale, il pensiero dominante è il non sentirsi rappresentati dal nuovo logo, che ha tolto anche il 1906 come anno di nascita, ma anche la mancata interpellanza della città sul famoso rebranding. Mettiamoci poi uno stile moderno che non a tutti piace e il gioco è fatto, anche se qualcuno ci prova: “In futuro magari ci abitueremo“, o ancora “A prima vista non mi piaceva ma brandizzato ho iniziato ad apprezzarlo“. Almeno è quello che spera soprattutto lo Spezia.