Una vita a difendere, ma anche a conoscere prospetti interessanti del nostro calcio. Oggi il presente dice collaboratore tecnico di Francesco Baldini, a caccia di una nuova avventura dopo la chiusura del rapporto con il Vicenza. Ma Claiton Dos Santos Machado, ex difensore brasiliano che ha calcato per anni i campi del nostro calcio professionistico, parla sempre volentieri dei giovani che ha conosciuto da vicino. A 38 anni ora il centrale prepara le generazioni future, ma in una delle sue ultime esperienze a Catania si è ritrovato in squadra un giocatore dalle grandi potenzialità che presto raggiungerà lo Spezia: Luca Moro. Abbiamo contattato in esclusiva l’ex calciatore per un ritratto dell’attaccante già promosso in A col Frosinone.
Claiton, quell’anno a Catania fu la consacrazione di Moro. Ve lo aspettavate?
A dire il vero (ed è stata una piacevole scoperta) Moro non doveva nemmeno arrivare a Catania quella stagione. Avevamo già il reparto al completo, ma poi ha avuto un problema di salute il brasiliano Estrella e così la società ha preso questo ragazzo proprio all’ultimo giorno di mercato. Ha fatto benissimo, ma come anche a Frosinone: nessuno se lo aspettava. Si è inserito benissimo nel nostro gioco e nei pensieri dell’allenatore, una bella sorpresa per tutti.
Quindi non è stato sorpreso del suo rendimento anche in una categoria superiore l’anno scorso.
Assolutamente no. Ci aspettavamo che potesse fare così bene, ha grandi qualità: vede la porta da tutte le parti, è intelligente e abile nei contrasti ed è completo. Ha grande voglia di prevalere sugli avversari in ogni partita, vedrete. Bisogna ovviamente dargli tempo, ma secondo me fra un paio d’anni potrà tranquillamente stare stabilmente in Serie A.
Nel nuovo Spezia quale sarebbe la sua posizione ideale? Punta centrale nel tridente o in coppia con un compagno?
A Catania giocavamo con il 4-3-3 e lui faceva la punta centrale con gli esterni a supporto, ma secondo me può trovarsi bene anche nel 3-5-2 con un compagno di reparto a fianco. In area sa dire la sua, sa svariare in tutto il reparto offensivo.
Quali sono le sue caratteristiche più importanti?
Su tutte il fiuto per il gol, è la sua arma in più perché vede la porta con una facilità pazzesca. Tecnicamente è molto preparato e anche se non sembra sa essere molto duro e “cattivo” nei contrasti.
Si dice che possa essere il sostituto di Nzola. Ha le qualità per farlo?
Nzola ha fatto molto bene in questi anni a Spezia, ma credo che Moro a livello di volontà possa sopperire anche a qualche qualità che magari ha in meno a livello fisico rispetto all’angolano. Credo che possa dire la sua.
Ha dato qualche consiglio nella sua esperienza a Catania a Moro?
Non molti. Magari ogni tanto qualche ragguaglio su alcuni difensori da affrontare, che magari io avevo già conosciuto. Ma lui non ne ha bisogno: è una spugna, assorbe tutto al massimo e sa capitalizzare le cose positive ma anche ripartire da quelle negative. In questo è davvero bravo, oltre che un grandissimo lavoratore. A Spezia lo apprezzeranno e farà divertire.
Ha seguito lo Spezia l’anno scorso? Si aspettava che la stagione potesse culminare con una retrocessione?
Sinceramente no, avrei giurato che potesse salvarsi tranquillamente, almeno fino a dieci partite dalla fine. Poi c’è stato un tracollo in negativo e non mi sarei mai aspettato una retrocessione nello spareggio con il Verona, soprattutto per il valore della squadra.
Come sarà la prossima Serie B? Lo Spezia può avere le carte per risalire subito?
Tutto dipende dalla società. Penso che sia molto solida e avrà voglia di investire, credo che abbia la possibilità di fare una veloce risalita.
Che senso ha Moro in prestito? Nessuno. Macia vattinne!