“La nostra idea è quella di arrivare con la squadra fatta all’80% per la fine del ritiro estivo in Val Gardena“. Macia dixit a inizio mercato, con un obiettivo ben chiaro: fornire ad Alvini i mezzi per lavorare al meglio con l’avvicinarsi del campionato. Il lavoro non si presentava certo dei più facili per l’uomo mercato delle Aquile, visto il dover mettere mano a una rosa retrocessa in B e con tanti scontenti oltre al dover trovare nomi funzionali al nuovo progetto.
Primo step
Alla fine del mese di luglio, però, almeno il primo obiettivo ci pare raggiunto. Lo Spezia ha accolto in ritiro i giovani Kouda e Cugnata, i pezzi di peso Cassata, Moro, Bandinelli, oltre ad Antonucci e Francesco Pio Esposito, prossimi ad arrivare. La famosa quota 80% si avvicina sensibilmente, considerando che nel novero dei nomi che mancano all’appello c’è un difensore (due solo per l’imponderabile lungo stop di Wiśniewski), una punta di qualità e probabilmente un portiere, ma solo se dovesse partire Dragowski. Operazioni da agosto, certamente, con la sensazione che Alvini abbia comunque già una certa idea di come agire.
Poi sfoltire
Più delicato il fronte cessioni, che comunque dovrà essere affrontato a stretto giro di posta. Oltre a Nzola e Holm, che per forza di cose non rimarranno, resteranno da chiarire le situazioni di altri elementi chiave: Verde, Bourabia, ma anche Ekdal. Vendere (e farlo bene) non è facile, specie dopo una discesa di categoria e qui Macia e soci dovranno lavorare al meglio. Nelle operazioni in uscita, Kiwior a parte, in effetti lo Spezia non è stato particolarmente brillante ultimamente. Tre su tutti Maggiore, Erlic e Provedel, da pilastri dello spogliatoio a “svenduti”. Il tempo c’è, le idee in campo anche. Con un’oculata strategia anche dietro la scrivania tutti i tasselli possono andare al posto giusto.