Mirko Antonucci è uno dei giovani più attesi ai nastri di partenza del prossimo campionato di Serie B e dopo l’ottima prestazione in Coppa Italia è ancora di più sulla linea dei migliori. Per l’ex Roma, il passaggio al Cittadella è stato fondamentale dopo i flop di Vitoria Setubal e Salernitana e ora è pronto a trascinare anche lo Spezia. Sulle pagine di Tuttosport troviamo le sue parole in vista della stagione, dopo l’ottimo precampionato dei suoi e la prima rete stagionale a Cesena.
Piano piano
Un’ascesa, ricorda Antonucci, lunga e difficile. Alla Roma tutto andava molto veloce e c’è stato bisogno delle proprie esperienze, Cittadella compreso. Un club che ha puntato subito su di lui, esattamente come poi ha fatto lo Spezia: “C’erano anche altre offerte – racconta – ma ho pensato da subito che fosse giusto venire qui. E ho capito di aver fatto bene, perché è l’ambiente giusto per crescere ancora“. Ma una cosa alla volta, perché per esempio alla Nazionale è vietato pensare: “Sono solo concentrato sullo Spezia e a fare al meglio. Le cose verranno da sole se si sarà in grado di raggiungerle“.
Alvin-pensiero
Poi, il 48 parla della sua posizione in campo, che lo vede in grado di svariare su tutto il fronte offensivo mettendosi a disposizione: “Gioco dove serve” la sua certezza. E il feeling con Alvini sembra già sbocciato: “Sa tanto di calcio e con lui si lavora bene. In poco tempo ha dato un’impronta positiva alla squadra ed è una persona molto valida e in grado di insegnare bene calcio. Non so se farà la carriera di Sarri ma potrà raggiungere grandi risultati“.
Si parte
Domenica comincia la B delle Aquile, ma il campionato parte già stasera. “Sarà un torneo molto difficile, ma non è facile dire ora dove può arrivare lo Spezia, ma vogliamo portarlo più in alto possibile, vedremo se anche nei primi due posti. Stiamo lavorando bene e questo conta più di tutto“. Le Aquile cominceranno al Druso contro il Südtirol, subito una gara tosta: “So quanto sono forti, ma ogni gara ha un’insidia. L’importante è che continuiamo ad esprimerci come stiamo facendo” chiude.
chiacchere e basta..il soccer italiano ha chiuso da decenni,troppi scandali troppe partite truccate..lo spezia in a non tornerà più,..ormai i buoi sono scappati dalla stalla solo il carrarino buffon con la sua intelligenza può salvare la baracca e riportare lo spezia in a magari scommettendoci sopra..
L’ambiente c’è, ha ragione Antonucci, ma la società non so….affrontare un campionato senza una punta forte di proprietà, ma con due prestiti (Moro e Pio) e uno (Krollis) che il campo non lo ha mai visto.
Si punta a vivacchiare guadagnando sulle cessioni.
Con la parola progetto in testa. Cos’è un progetto? Puntare per il futuro sui prestiti….ah ah ah ah