In una lunga intervista al Corriere Della Sera, il presidente federale Gabriele Gravina è tornato sulla querelle Mancini e relative dimissioni. Dopo la nomina di Spalletti come nuovo CT, il numero uno della Federcalcio è tornato a parlare: “Non voglio alimentare polemiche, ma sono dichiarazioni sconfortanti e inappropriate nei miei confronti e spero che Roberto riveda la sua posizione. Non ho mai invaso il campo, mai suggerito un giocatore né chiesto la formazione: non meritavo parole del genere“. Poi affronta il tema mancanza di fiducia, spiegando come ci sia sempre stata e come anche dopo la Macedonia lo abbia difeso, mettendolo sotto contratto fino al 2026 e come coordinatore.
Addio
E poi le dimissioni, definite “un fulmine a ciel sereno“, visto che mai Mancini aveva palesato l’idea di lasciare. “Considerati i rapporti avrei preferito se mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi. Le motivazioni sono deboli e superficiali“. Infine la questione clausola, con De Laurentiis e Spalletti: “Non mi aspettavo niente di diverso da come sono andate le cose, altre non me le aspettavo. De Laurentiis? Un’invasione di campo, dichiarazioni inopportune come quando ha detto che avremmo dovuto pagare per avere il tecnico. La clausola è un problema fra lui e il Napoli e la FIGC non ha mai pensato di subentrare“.