25 Agosto 2023 - 15:17

Sottili a SP: “Chi è rimasto si adatti in fretta alla B. Con Alvini…”

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107 presenze e 3 gol fra il 1997 e il 2001 allo Spezia non passano certo inosservate e in carriera Stefano Sottili le ha vissute tutte d’un fiato. Il Golfo Dei Poeti è rimasto sempre nel cuore dell’ex calciatore che oggi fa l’allenatore: dopo la fine della carriera alla Sarzanese, del club rossonero è stato anche tecnico e oggi segue con passione le gesta delle Aquile, in attesa di una chiamata. “Da un po’ di tempo non riesco più a cominciare una stagione e subentro sempre, il che rende tutto più difficile. Ma sono sempre pronto a mettermi in gioco” confessa. Intanto, nell’attesa non manca mai di visionare il “suo” Spezia, che accetta volentieri di commentare in esclusiva ai microfoni di Spezia1906.com.

Ripartire dopo una retrocessione non è mai semplice. Vede lo Spezia come una delle favorite all’immediato ritorno in Serie A?

Sì, ma intendo metterla fra quelle che possono lottare per i primi 5-6 posti. Non so se possa pensare subito di arrivare alla promozione diretta, a mio avviso ci sono organici superiori in questo momento. Lo Spezia, poi, si è ringiovanito parecchio e dipenderà anche dalla crescita di alcuni ragazzi e di quanto saranno bravi a non accontentarsi e voler seguire le esigenze di un allenatore come Alvini. Posso invece garantire su un grande innesto in… dirigenza.

Prego.

Con Andrea Gazzoli lo Spezia si  è messo in casa uno dei più bravi direttori generali che ci sono in circolazione. Lo conosco bene, sono stato con lui a Venezia e posso garantire che è sulla piazza uno dei migliori: un tassello determinante per il progetto Platek. Ho grande stima di lui oltre che professionale anche a livello umano: in laguna fece un grande mercato di gennaio e vincemmo il campionato quell’anno. Nel tempo, oltre alle competenze conclamate, si è dimostrato sempre una persona con valori alti che non sempre si trovano in altri profili.

Ha introdotto la figura di Alvini e la domanda sorge spontanea. Può essere l’uomo giusto per ridare un po’ di grinta a una squadra che ne ha avuta troppo poca lo scorso anno?

Sicuramente la grinta non mancherà, la sa trasmettere molto bene e si identificherà sicuramente bene con la piazza e le sue esigenze. Spesso Spezia ha amato più i gladiatori che i fiorettisti, ha sempre avuto questa caratteristica tranne forse nei primi anni dell’era Volpi in cui tutto l’ambiente si era un po’ imborghesito. Allora la proprietà era ambiziosa e voleva vincere e non ci è riuscita subito, ma per città e tifoseria c’era l’ambizione di volere tutto e subito. Oggi, nel contesto attuale, Alvini rappresenta un buon allenatore per trasmettere la sua voglia di vincere, quella che vogliono anche i tifosi.

Lo Spezia ha puntato su diversi giovani interessanti. Conosceva Kouda? Che impressione le ha fatto?

L’ho visto nelle prime uscite e forse fra tutti è quello che mi ha colpito di più. Tralascio Moro, che ho affrontato con la Juve Stabia quando era a Catania: segnava sempre, a noi non fece gol ma perdemmo lo stesso (ride n.d.r.). L’ex Picerno mi ha impressionato tanto. Ma non solo lui: sono molto curioso di vedere Corradini, che ho ammirato più nella Primavera della Fiorentina che alla Pro Vercelli e che ritengo di ottima qualità. È un altro di quei profili di prospettiva che tornerà utile in stagione per dare una mano all’organico.

Sono rimasti tanti giocatori della vecchia Serie A. Può essere un valore aggiunto?

Dico una cosa: ci sono alcuni giocatori che devono crescere a livello fisico e soprattutto di mentalità. Penso a Mühl, che ha potenzialità ma si deve adattare alla categoria, ma anche ad Amian, che già giocava in Serie A. Deve adattarsi alla B e in fretta: con Casiraghi domenica è andato molto in difficoltà e da un giocatore di categoria superiore mi aspetto che riesca a limitare un avversario di qualità e invece è andato in difficoltà. Alcuni elementi hanno la necessità di crescere in fretta: gli Esposito sono forti, Dragowski è un portiere da Serie A, devono tutti imparare ad adattarsi alla categoria. Se loro lo faranno lo Spezia potrà fare la differenza e da lì si vedrà anche la crescita dei giovani: Antonucci è un giocatore di qualità, Moro uguale, ma devono trovare continuità anche grazie alla prova del collettivo. L’ex Frosinone è uno che riesce sempre a crearsi l’occasione e potenzialmente è uno degli attaccanti giovani più interessanti.

Lo Spezia sarà costretto a giocare lontano dal Picco ancora per un po’. Questo è un fattore che può incidere?

Credo di sì. Più scendi di categoria e più conta. Paradossalmente in A ci sono giocatori con più “anticorpi”, abituati a grandi palcoscenici e il fattore Picco si sente un po’ meno. Ma in B può pesare, allo Spezia dovranno essere molto bravi a limitare il più possibile questo handicap iniziale, sperando che presto la squadra torni a casa.

A questo proposito: la partita di mercoledì a Catanzaro è forse una delle peggiori possibili per stadio e ambiente.

Bisogna stare molto attenti al Catanzaro. Gioca bene e ha giocatori di livello, è una squadra forte e non mi sorprenderei se riuscisse a fare un campionato di medio-alta classifica. Vivarini è bravo e l’ha dimostrato sia a Bari che in Calabria, stravincendo il campionato. A maggior ragione credo sia un valore aggiunto, ma mi aspetto che lo Spezia non sottovaluti una neopromossa così, che ha un organico con ricambi di qualità.

Sono gli ultimi giorni di mercato aperto. Da ex calciatore ed allenatore è qualcosa che può creare problemi nella testa dei calciatori?

Un po’ sì, dà fastidio a tutti ed è un elemento evidente di disturbo. C’è chi è più bravo a farsi meno condizionare ma è inevitabile. È un momento che tifosi, allenatori e anche giocatori odiano: ci sono situazioni che si ripercuotono su tutto l’ambiente, guardate Berardi… Se il mercato è quello perché non si fanno iniziare più tardi i campionati? Decidiamoci: sono tutti d’accordo che sia un elemento di disturbo ma non si fa niente. Io lo farei finire il 15 agosto, non bastano 45 giorni? Ovvio, per le eccezioni tipo Lecco o Brescia una deroga è doverosa, ma altrimenti è una finestra troppo lunga. 

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