Il calciomercato e la politica societaria presentano il conto. E per i tifosi sarà utile separare la squadra e il tecnico dal resto della nave. Un po’ quello che avvenne nel 2019-20 quando il club preparava la vendita che poi è maturata (andando in autogestione) e la squadra con Guido Angelozzi al fianco costruiva un miracolo. Ora ci sono la squadra e Massimiliano Alvini e la società distante nelle idee. Nel mezzo l’area tecnica dei dubbi. Quella che pur nella difficoltà finanziarie, nei pochi mezzi a disposizione, non sembra, ad oggi, aver dato un valore aggiunto.
Intanto a fine gara il club ha confermato l’indiscrezione pubblicata da Il Secolo XIX: nella primavera 2023 Platek ha chiesto l’anticipo del paracadute, una cifra intorno al 60-70%, che viene erogata per il pagamento di stipendi, come da statuto. Al di là delle interpretazioni date da molti tifosi, suggestive, la norma concede questa possibilità. Se il club richiedente resta poi in A, viene dedotta dai diritti televisivi maturati a fine stagione. Se retrocede, è a tutti gli effetti un anticipo dell’erogazione. Inoltre il club ha dovuto versare una fidejussione a garanzia degli stipendi, che superavano i 24 milioni di euro, tetto per la B, al 30 giugno. Tutto momentaneo però, perché la cura dimagrante ha già fatto smaltire parecchio. Il club, infatti, per tanti, ma non tutti i calciatori, aveva previsto due retribuzioni lorde a seconda della categoria. Il monte ingaggi lavorato lo scorso anno e usato in A era di 25.237.000 milioni, che sarebbero diventati 18.880.000 in B. Un taglio già discreto. Poi però è arrivata l’accettata di Nishant Tella, il ceo che ha programmato un altro piano, quello di un anche logico ulteriore abbassamento.
Il duro taglio
Così lo Spezia ha depennato Agudelo 335.000 euro lordi (erano 560.000 in A), Sanca 360.000, Bastoni 533.000 (in A 800.000), Beck (120.000), Bourabia 1.000.000 (in A 1.700.000), Ferrer 300.000, Gyasi 900.000 (in A, 1.400.000), Holm 400.000, Kornvig 300.000, Mraz 300.000, Nguiamba 241.000, Mbala Nzola (1.800.000 sia A che B), Sala 371.000, Sher 350.000, Strelec 460.000.
Questione di politica finanziaria
Il taglio è stato duro, 7.770.000, ma ancora non sufficiente visti i pochi contributi che arrivano dalla Lega di B, circa 5 milioni. A quel punto erano obbligate le cessioni, che hanno guardato solo al bilancio, da Nzola a Holm e Agudelo, quando già nel prossimo bilancio ci sarà quella di Kiwior, 22 milioni più tre di bonus dall’Arsenal. La società ha fatto filtrare che c’erano richieste per Zurkowski, che a quanto risulta invece a Il Secolo XIX, è stato cercato di piazzare. Il caso del polacco, infatti, è emblematico, visto che ha firmato per un ingaggio di 1.558.000 che sarà tale sia in A che dopo la retrocessione. La legge dei numeri è altrettanto chiara per Daniele Verde, che con la Serie B subisce un colpo economico non da poco e che aveva e ha ancora la possibilità di partire, visto che in Grecia il mercato chiude l’11 e che in Turchia si va fino al 15. Verde, al momento del suo prolungamento, firmò un accordo per circa 1.200.000 lordi che si dimezza secco esattamente in B. Una perdita netta che ne fa a questo punto anche uno dei calciatori meno pagati tra quelli che di più hanno contribuito in questi anni.
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Le scarse prestazioni di Drogonski e le pagliacciate dì Verde sono legate agli stipendi comunque la società con sponsor 4200 abbonamenti.mi deve dire come giocano altre squadre dai nomi e tifoserie sconosciuti che a gennaio vendono e ora si procederà a fare le valige Alvini se perde a Venezia chi troppo risparmia più spende