Per la quarta partita consecutiva mister Alvini, nello stilare la formazione iniziale, dando per scontata la conferma del 3-4-2-1, dovrà adattare un giocatore in un ruolo non propriamente suo, nella fattispecie Amian a centrale destro. Come scrive La Nazione, già a Bolzano il tecnico aveva optato per questa scelta, con il dirottamento dell’ex Tolosa da terzino a centrale dopo l’uscita di Mühl: gli esiti non erano stati certo confortanti. Nella stessa partita il mister toscano era stato costretto ad arruolare Cassata terzino destro. L’esigenza di adattare giocatori in ruoli non loro si è ripetuta a Catanzaro con Kouda esterno di attacco, lui che è una mezzala e si è riverificata contro il Como con l’inserimento di Zurkowski a ridosso di Moro e la riproposizione in corso d’opera di Cassata terzino destro. Forzature che non hanno dato i riscontri positivi auspicati.
Conferma della difesa a tre o ritorno a quattro?
Ovviamente, se Alvini dovesse optare per il 4-3-3 o il 4-3-2-1 si mitigherebbe la criticità difensiva visto che davanti a Dragowski, tornato ieri ad allenarsi a Follo dopo l’esperienza con la nazionale polacca, Amian tornerebbe nel suo ruolo naturale di terzino destro, con Gelashvili centrale in coppia con Nikolaou e uno tra Reca e Moutinho sul versante sinistro. A margine c’è da considerare che Gelashvili sarà alla sua seconda partita in un campionato del tutto nuovo, a dispetto di un inserimento che sarebbe dovuto avvenire più gradualmente e che in panchina ci saranno due giovani come Bertola e Serpe, il cui impiego non è ideale in una situazione così delicata nella quale versa lo Spezia. Fortunatamente, con il ritorno a pieno regime di Verde, Alvini potrà impiegare un attaccante ad hoc, a fianco di Antonucci e a ridosso di Moro. Di sicuro l’allenatore delle Aquile non utilizzerà i Nazionali che tra oggi (Cipot, Krollis) e domani (Ekdal, Pio Esposito e Zovko) torneranno ad allenarsi a Follo.
ALVINI A SECCO DA QUASI 500 GIORNI: A VENEZIA CERCA RISCATTO