5 Ottobre 2023 - 12:09

Pisa, tanto possesso e poca resa: quante similitudini con lo Spezia

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Da circa un decennio a questa parte, il fulcro del dibattito calcistico riguarda l’eterna sfida tra gli amanti del possesso palla, portato alla sua esposizione massima dal tiki-taka di Guardiola, e oggi in continua evoluzione con l’ascesa di De Zerbi, e i nostalgici, legati a un calcio maggiormente pratico, perché ritenuto meno «futile» e di conseguenza più pratico. Il Pisa questa stagione ha apportato una rivoluzione, come ribadito da Giovanni Corrado, non solo nella rosa, ma anche nella filosofia. Dal calcio maggiormente «vecchio stile» di D’Angelo, alle idee di Aquilani, più propenso al controllo del gioco. Come scrive La Nazione, dopo sette partite è facilmente visibile la differenza nello stile di gioco nei nerazzurri. Pochissimi calci lunghi, grandi fasi di controllo, con alcuni momenti anche di bel calcio. I risultati però non procedono di pari passo. 

L’idea di Aquilani

Bisogna infatti stare attenti: l’idea di calcio ideale di Aquilani, che può strizzare l’occhio a quella di Italiano e di De Zerbi, non è volta a un possesso palla sterile (come spesso però accade nelle ultime gare), ma a una manovra impostata, controllata, destinata ad aprire gli avversari sugli esterni per concludere. Le statistiche, però, recitano come il Pisa sia la terza squadra con il maggior possesso palla della Serie B, il 54%, dietro alla coppia formata da Catanzaro e Spezia, entrambe al 57%. Considerando che, a parte i neopromossi calabresi, autori di un ottimo inizio di stagione, sia i liguri che i nerazzurri (che si sfideranno direttamente nel prossimo turno) non hanno iniziato al meglio, è lecito avanzare un dubbio: il possesso palla, in Serie B, è un metodo che paga? Come spesso in questi casi, le variabili sono talmente tante da non poter dare una risposta univoca. Quello che è possibile percepire analizzando le gare del Pisa, è un’offerta probabilmente troppo grande rispetto alle possibilità della squadra. O meglio: la richiesta di impostazione voluta da Aquilani, con il pallone sempre in controllo della propria squadra al momento è troppo dispendioso e non sostenibile per la squadra, che pecca di lucidità nella trequarti offensiva.

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