Il Pisa zoppica all’Arena in questo avvio di campionato. Un solo punto in tre gare casalinghe, la squadra toscana ha costruito il suo gruzzolo in trasferta, vincendo due volte contro Sampdoria e Feralpisalò, non proprio due squadre in salute, e pareggiando con la Reggiana, dominando per tutta la gara senza riuscire a incidere in modo efficace. Sette punti in quattro partite, l’unica persa lontana dall’Arena è stata la sfida di Modena. Anche in quella partita, come scrive Il Secolo XIX, il Pisa si è ritrovato penalizzato dall’ennesima espulsione, una vera e propria emergenza. I cartellini rossi infatti sono fioccati 4 volte in 7 partite.
Problemi in attacco
Squadra toscana lenta nell’accendersi a inizio gara, ma con delle qualità tecniche innegabili. Fino a questo momento le occasioni più pericolose sono venute dai difensori e non dal reparto offensivo. Unico attaccante a segno il veterano Masucci, che a quasi 39 anni ha giocato solo scampoli di partita. Nel Pisa tutto sembra ruotare sul rientro di Torregrossa: è innegabile che con lui in campo la squadra di Aquilani cambi passo, ma il giocatore è spesso soggetto a problemi fisici. Infortunato anche Gliozzi, l’unico attaccante nerazzurro capace di andare in doppia cifra nell’ultimo campionato con 10 gol fatti.
E dietro?
In difesa sta giocando bene Canestrelli. La difesa non è da buttare, sette gol subiti contro gli undici dello Spezia non sono da bilancio in deficit, ma in tante circostanze di gioco la retroguardia del Pisa ha fatto errori banali e decisivi. Ad esempio contro il Bari una chiusura sbagliata di Esteves è costata il pari, con il Parma un altro errore determinante, con il Cosenza con il punteggio sull’1-1 al 95′ da corner sul quale gli attaccanti ospiti anticipano di testa i difensori di casa e fanno gol. Per riprendere quota, oltre a un miglioramento della forma, si attende il completo recupero di Beruatto. Contro lo Spezia, senza lo squalificato Barbieri, l’arma in più per Aquilani potrebbe essere il ritorno del ’98 tedesco Touré in un ipotetico centrocampo a tre, per dare maggiore copertura e fisicità al reparto di mezzo.