È uno Spezia più solido, ma la sterilità offensiva è quella che adesso preoccupa maggiormente. È il sunto in estrema sintesi del pensiero espresso questa mattina da La Nazione, che spiega come nelle ultime partite siano stati evidenti i miglioramenti sul piano della tenuta difensiva, ma allo stesso tempo si sono palesati ulteriormente i limiti sotto porta. Numeri che – ad oggi – non autorizzano ad alimentare sogni di traguardi ambiziosi.
Pochi gol
Lo Spezia ha realizzato soltanto sei reti in otto gare, tre nelle ultime sette. Un dato eloquente, che non porta certo a un cammino più virtuoso di quello attuale. Senza dubbio si sono visti progressi nella combattività e nella voglia, ma per ambire a un altro salto di qualità serve una maggiore incisività davanti. Anche lo stesso tecnico Alvini è pienamente consapevole del problema e ad oggi pare utopistico pensare a qualcosa di più oltre al traguardo della salvezza. Pio Esposito ha ottime caratteristiche ma solo 18 anni ed è al primo campionato professionistico, Moro fatica a ritrovare efficacia, Antonucci sta dando prova di risveglio dopo un inizio difficile e Verde alterna gare convincenti ad altre deludenti. In più gli altri giovani Krollis e Cipot non hanno del tutto convinto, mentre le potenzialità di Elia iniziano a intravedersi.
Manca la punta di peso
Il quotidiano sottolinea poi ulteriormente quanto manchi in rosa un attaccante esperto, assenza rimarcata a più riprese anche in sede di mercato. I Platek non hanno mai (o quasi) acquistato calciatori in su con l’età per l’idea di far crescere i giovani, ma questa politica sta anche pesando sui risultati. Due estati fa non è arrivata una punta alternativa a Nzola e si è rivelato un grave errore, oggi ulteriormente in B manca un bomber di razza.