A Palermo lo Spezia ha mostrato più luci che ombre, nonostante il risultato finale. Insieme allo 0-1 di Torino con Gotti in panchina, i bianchi hanno giocato la miglior partita esterna dell’anno solare, inanellando comunque il quarto risultato utile consecutivo che mancava da gennaio. Il Secolo XIX sottolinea le idee e il coraggio di un allenatore come Alvini, bravo a resistere alla valanga di critiche piovute dopo le prime partite e che sta facendo crescere una squadra molto giovane e con qualche lacuna. I numeri dicono che fino al 70′ lo Spezia ha dominato il possesso palla, presentandosi più volte in area avversaria: il crescendo è evidente, anche se la classifica non lo mostra e il tecnico ieri alla ripresa è ripartito proprio da qui.
Rebus
Ora, però, serve guardare avanti e a una partita contro il Cosenza che presenta diverse insidie. Soprattutto all’interno della stessa rosa aquilotta, che si ritrova con la coperta cortissima in difesa. Con Wiśniewski, Mühl e Hristov ancora ai box (il bulgaro potrebbe almeno essere fra i convocati) restano le alternative Gelashvili e Serpe: il georgiano non ha sembrato dare particolari garanzie, mentre il giovane difensore non ha mai giocato nemmeno un minuto (ultimo match in C a maggio). Anche in avanti c’è da risolvere il problema dei gol dai centravanti: Moro sta beneficiando del lavoro psicologico dell’allenatore ma ancora non riesce a incidere, mentre Cipot e Krollis ad ora non trovano spazio.