Domani la Coppa Italia, poi il grande ritorno. Alvini ha un doppio impegno settimanale (il secondo di tre consecutivi) che riporta a una storia mai iniziata e mai consumata, come scrive Il Secolo XIX. La settimana che vive il tecnico è particolare, perché i ricorsi storici non si cancellano: con il Sassuolo arrivò il primo punto della carriera in A, domenica quel ritorno allo Zini in cui voleva portare il suo calcio, ma in un modo o nell’altro non ci riuscì, mancando per 18 partite la vittoria.
Prima volta
Alvini arrivò per la prima volta in A l’anno scorso dopo una carriera fatta di tanti sacrifici, affrontandola con naturalezza, come un bambino, godendosela oltre che cercando una salvezza difficile. Quasi sempre emozionato anche nelle interviste, dopo l’inizio difficilissimo e il primo pari col Sassuolo alla quinta, finisce già nel mirino e rischia più volte l’esonero, viene tanto criticato, i pari arrivano ma le vittorie no. Il club continua a crederci, soprattutto nel lavoro e nella persona: lo stop mondiale potrebbe sistemare tutto, invece è l’ultima speranza, cambia modulo passando al 4-3-2-1 e poi tornando all’antico, ma alla ripresa le perde tutte e tre. Si era appellato ai senatori, che però alla fine non ripagano.
Un anno dopo
Anche oggi, sulla panchina dello Spezia, l’allenatore di Fucecchio è lo specchio delle difficoltà di un club dettate dal mercato ma rischia di pagare lui. Resterà sempre grato alla Cremonese, come disse prima dell’esonero.