C’è stato un tempo in cui l’attuale centrocampista del Sassuolo Daniel Boloca era nell’organico dello Spezia: parliamo precisamente della stagione 2019-2020, quella martoriata dal covid e che, alla ripresa dopo il lockdown, ha visto le Aquile di Vincenzo Italiano salire in Serie A a seguito della finale playoff sofferta contro il Frosinone. Daniel Boloca è stato nello Spezia solo per due mesi, per colpa di un cambio societario e dirigenziale che non gli ha permesso di firmare un contratto. All’interno di quella cosietà c’era un certo Guido Angelozzi, che gli offrì un contratto pochi mesi dopo al Frosinone. Di tutto questo ha parlato il centrocampista oggi a Cronache Di Spogliatoio.
Un estratto di Boloca
“Il mio procuratore chiama il direttore dello Spezia, Angelozzi, e gli chiede se intanto posso allenarmi con loro, per entrare meglio nei meccanismi e conoscere la realtà, dato che a Fossano non avrei potuto più farlo a causa dello stop. Dopo una settimana, chiamai il mio agente: «Ma non è che il salto in B è troppo grande? Vanno a duemila, non ci capisco niente». Mi rispose di continuare a lavorare come avevo sempre fatto, che era normale. L’allenatore era Vincenzo Italiano: in due mesi, mi ha trasmesso cose clamorose, aperto la mente. I tempi di gioco erano altissimi. Loro vanno ai play-off, io mi lesiono il menisco mediale e devo operarmi. Lo Spezia mi è stato molto vicino. Vincono i play-off e vanno in Serie A: mi avevano fatto sentire uno del gruppo, parte integrante. Festeggio anche io, scendo in campo e al pranzo celebrativo, mi danno pure la parola: «Non so che dire, se non grazie per come mi avete accolto e trattato». Dopo pochi giorni, cambia il proprietario. E quindi, cambia la dirigenza. Quel pre-contratto non si concretizza. Avevo appena toccato il cielo con un dito. Ed ero nuovamente senza squadra. Il direttore Angelozzi, che mi aveva voluto a Spezia, mi chiamò: ‘Daniel, stai tranquillo. Ovunque andrai, ti vorrò con me’. Pochi mesi più tardi ha firmato con il Frosinone: la sua prima mossa? Prendermi. Non smetterò mai di ringraziarlo”.