Toni duri al Ferdeghini: chiesta una posizione dei Platek. Le ultime

Di fronte ai cancelli del Ferdeghini c’è movimento, nel giorno della contestazione annunciata dalla Curva Ferrovia. Sono circa cento i tifosi presenti alla sede della società, con l’intento di interloquire con Gazzoli e Peri per avere delucidazioni sul futuro dello Spezia Calcio, a partire dal prossimo mercato di gennaio.

L’incontro

I due dirigenti si sono presentati ai cancelli, ascoltando le richieste dei tifosi, che hanno fortemente contestato l’operato dell’area tecnica composta da Macia e Melissano. L’AD Gazzoli ha risposto che da quando è arrivato ha sempre pensato al bene dello Spezia e dopo il pari con la Ternana in pochi giorni è cambiato lo staff e l’allenatore, in un’operazione ritenuta giusta e corretta in un percorso fatto anche della sua intermediazione. La Curva Ferrovia contesta fortemente l’operato sul mercato, il fatto che non siano arrivati provvedimenti nei confronti di chi ha operato nei movimenti in entrata e in uscita, prendendo su tutti l’esempio di Salvatore Esposito, ritenuto l’emblema degli errori fatti. Il CEO ha chiarito che l’intento della proprietà è stato quello di snellire il monte ingaggi dopo la retrocessione e ha spiegato come – nonostante qualche errore commesso – ad oggi non ci siano i presupposti per licenziare Macia e Melissano. Inoltre, ha chiarito come le aspettative per gennaio siano di un mercato di riparazione all’altezza del mercato di Serie B.

Stadio

Poi il discorso si è spostato sul Picco, ancora non pronto e con i lavori in ritardo rispetto all’iniziale cronoprogramma. I tifosi hanno poi chiesto una dichiarazione ufficiale della famiglia Platek, che dovranno chiarire quali sono i prossimi step del progetto: altrimenti l’appuntamento sarà nuovamente fra due settimane. Il CEO ha anche ribadito come lo Spezia non sia in vendita. Al termine della contestazione, con i dirigenti rientrati, è partito il coro “A Spezia non vi vogliamo“.