Nel passaggio da Massimiliano Alvini a Luca D’Angelo è cambiata radicalmente l’impostazione tattica. Dopo un periodo iniziale in cui Alvini aveva provato anche il 4-3-3, nei mesi finali il tecnico di Fucecchio aveva insistito sul 3-5-2 come modulo di riferimento. Con D’Angelo, invece, lo Spezia si sta al momento esprimendo con il 4-3-2-1, detto anche albero di Natale. Come scrive Il Secolo XIX, il problema in comune rimane la fase offensiva.
Attacco troppo sterile
Le Aquile, sprofondate al penultimo posto in classifica, hanno il secondo peggior attacco della Serie B con soli 11 gol realizzati. D’Angelo, così come il suo predecessore, predilige un gioco con un pressing molto alto per riconquistare il pallone in zona offensiva, ma l’impressione è che manchino gli interpreti adatti per poterlo attuare. Oltre alla carenza, evidente, di un bomber di categoria che permetta di finalizzare la mole di gioco. Non avendolo, il tecnico dello Spezia sta puntando sulla tecnica di Verde e Antonucci, per provare a trovare spazi tra le linee alle spalle del centravanti. In attesa e nella speranza – si legge – che il mercato di gennaio porti in dote novità sul fronte attacco.