È ovviamente l’uomo del giorno in casa Spezia, ma Petko Hristov ha una storia che merita di essere raccontata, culminata ieri con il ritorno in campo e il pesantissimo gol in casa dell’Ascoli. Il Secolo XIX ripercorre gli ultimi dodici mesi del difensore bulgaro, per un 2023 che non potrà dimenticare, sempre in salita.
Addio, ma solo per poco
Durante la partita del 22 gennaio contro la Roma, Gotti lo richiama e il giocatore non ci sta, chiedendo la cessione non sentendo fiducia. Lo Spezia prende Wiśniewski dal Venezia e nell’operazione ci rientra proprio lui, che insieme a Ellertsson è fra i protagonisti della risalita dei lagunari. Tornato in Liguria, Hristov deve fermarsi per un problema di salute, Alvini è costretto a escluderlo dal ritiro e soltanto a settembre tornerà a disposizione, seppur gradualmente. Non appena sembra pronto a rientrare, riecco la sfortuna: una ricaduta gli provoca una lesione muscolare, con conseguente altro stop fino a novembre. Gioca in Coppa Italia contro il Sassuolo, ma anche la caviglia gli provoca noie, di nuovo fuori.
Risorto
Ora finalmente la luce in fondo al tunnel o, come ha detto ieri, “il sole dopo la tempesta“. Ad Ascoli entra al 63′ e all’esordio stagionale cambia una partita fondamentale incornando di testa all’89’ un cross di Esposito, regalando un successo che per lui e per i suoi è fondamentale. Con la maglia aquilotto aveva già trovato il gol contro la Lazio al Picco, ma era stata una gioia effimera: stavolta è un gol che vale tantissimo. E nell’abbraccio di tutta la squadra per il compagno c’è tutta la vita calcistica, per un gol che durerà per sempre.
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