Dalle pagine sportive de Il Secolo XIX oggi in edicola arrivano le parole di Rachid Kouda, registrate nel post-partita di Ascoli. Il classe 2002, ormai non più sorpresa ma splendida realtà dello Spezia, torna sulla vittoria di Ascoli e sulla grande importanza che rivestono i tre punti appena conquistati: “Erano diventati un assillo, ci siamo tolti un macigno dalla testa” ammette. Non poteva che essere altrimenti, vista la mancanza di acuti dal 30 settembre, con un risultato che finalmente ha riportato speranza e positività a tutto il gruppo. Vero, è presto per sorridere, ma il tassello messo è di quelli fondamentali.
Guardare avanti
Adesso c’è da migliorare ancora: “Non abbiamo preso gol alla fine, ci abbiamo lavorato tanto in settimana curando i dettagli e i risultati negativi stavano condizionando troppo la classifica e le nostre teste” dice. Restano tre partite da onorare al meglio per chiudere il girone di andata, provando a dare seguito al successo del Del Duca: Bari e Modena in casa e Cittadella in trasferta, di certo con il morale più alto e la mente più libera si lavora meglio. “Lo spogliatoio è più sereno – prosegue – e questo clima deve rimanere. Eravamo tutti tesi per i risultati che non arrivavano“.
Testa al Bari
Venerdì al Picco arriverà l’ex Marino, una gara che secondo Kouda arriva al momento giusto: “Ci serve ritrovare la vittoria al Picco, dinanzi ai nostri tifosi” le sue parole. Una vittoria che in B in casa non è ancora arrivata e l’ultimo successo risale alla sospirata Serie A contro il Milan prima della retrocessione, ma con D’Angelo si spera di invertire il trend: “Un grande allenatore – lo definisce l’ex Picerno – con lui certamente usciremo da questa situazione. Personalmente non mi tiro mai indietro, voglio dare una mano alla squadra e ad Ascoli avrei anche potuto segnare, ma Viviano ha fatto una grande parata” conclude. E al Picco ci sarà bisogno anche di lui.