Sulle colonne de Il Secolo XIX oggi in edicola troviamo una lunga intervista a Szymon Zurkowski, centrocampista dello Spezia. Il polacco, arrivato dalla Fiorentina nello scorso gennaio, sta faticando a mettersi in luce dopo un inizio decisamente complicato, ma ora ha tanta voglia di mostrare le sue qualità e ad Ascoli con il suo ingresso in campo ha dato una sterzata alla gara. Ripartire dopo una retrocessione non è facile, ma da subito il giocatore si è sentito in dovere di dare il suo contributo, scegliendo di rimanere. “Sto lavorando molto e do il massimo per aiutare la squadra. Voglio dare continuità alle prestazioni, mi sento bene e i problemi del passato sono solo un brutto ricordo” ammette il polacco. Tanto lavoro sulla zona gol, ma anche sul lavoro di gruppo, per far sì che anche la sua incisività possa alla fine risultare decisiva.
Obiettivo Bari
Al Picco arriverà il Bari, ma Zurkowski non fa calcoli e intende solo dare il suo contributo: “Titolare o cinque minuti, l’importante è dare tutto per il gruppo, che è ciò che veramente conta. L’impatto con la B non è stato semplice, ma ora possiamo solo pensare a quello che possiamo fare per migliorare in fretta la classifica, che non rispecchia il nostro valore“. Con i vari allenatori è anche cambiato molto il suo ruolo, in una mediana a tre o a cinque, ma per il centrocampista non c’è grande differenza: “Sono sempre pronto a soddisfare le richieste, conta come si interpretano i momenti della partita e l’atteggiamento che mettiamo più che il sistema di gioco“.
Polish power
Nonostante la partenza di Kiwior, allo Spezia è rimasta una lauta colonia polacca, perché oltre all’ex Empoli ci sono infatti anche Dragowski, Reca e lo sfortunato Wiśniewski: “Un peccato averlo perso così presto. È bello avere dei connazionali con cui parlare anche la propria lingua, anche se ormai ci sentiamo tutti molto italiani” spiega. Un modo per fare gruppo ancora di più – dice Zurkowski – per rialzarsi insieme dalle tante delusioni.