Lo Spezia torna al Picco, ancora una volta, per sfatare numeri nefasti. Sono infatti ben 216 giorni che le Aquile non riescono ad esultare all’interno del proprio fortino: come ricorda Il Secolo XIX l’ultima volta in cui i bianchi hanno sorriso di fronte al proprio pubblico era il 13 maggio, categoria diversa e allenatore diverso. E anche l’avversario era di tutt’altra caratura, visto che ancora oggi è stato il Milan di Pioli l’ultimo undici sconfitto in Viale Fieschi. Proprio Leonardo Semplici, che sedeva in panchina, nonostante la successiva retrocessione è stato ad oggi l’unico allenatore dello Spezia che nell’anno solare 2023 è riuscito a vincere in casa (anche con l’Inter), facendo meglio di Gotti, Alvini e anche D’Angelo, che però ha ancora due chances. Numeri che inseriscono la formazione in maglia bianca in un poco invidiabile primato europeo.
Faccia D’Angelo
E il cliente è dei peggiori, perché Marino è un avversario scomodo, arrivando da ex e con un fardello pesante di contestazione pregresso, ma non c’è scelta: oggi lo Spezia deve mettersi in campo umile e voglioso di lottare per la salvezza. Un concetto ribadito anche ieri alla vigilia da D’Angelo, che ha evidentemente le idee molto chiare sullo stato di forma del gruppo. I pugliesi saranno spuntati in avanti, gli aquilotti cercano le giuste contromisure: Zoet fra i pali, dubbio Hristov dall’inizio, Antonucci torna titolare. Ma continuano ad esserci anche alcune scelte importanti: Dragowski ormai secondo portiere e scavalcato nelle gerarchie, Moutinho e Corradini ancora esclusi dai convocati, possibili cedibili a gennaio insieme anche a Moro. Il tutto sotto lo sguardo di Philip Platek dagli spalti.